NOSOCOMIO MORENTE
Allarme sanità: la lenta agonia dell'ospedale di Fasano
La grave denuncia arriva da Giuseppe Carbone, segretario generale della Federazione Italiana Autonomie Locali Sanità
FASANO - Come un malato terminale lentamente si sta spegnendo la vita dell'ospedale di Fasano. Una denuncia provocatoria ma reale di Giuseppe Carbone, Segretario Generale della Fials che ritorna, ancora una volta, sulla sorte del nosocomio fasanese. "Negli ultimissimi anni, dichiara Carbone, l'Ospedale di Fasano ha subito la chiusura dei reparti di Ortopedia, Chirurgia e da ultimo l'Ostetricia. A breve la stessa sorte toccherà alla Pneumologia che sarà trasferita ad Ostuni. Un Ospedale al gennaio 2010 con 114 posti letto (30 di Medicina Generale, 18 di Ostetricia, 10 Chirurgia, 5 Ortopedia, 20 Pediatria, 6 Lungodegenza e 25 Pneumologia) e ad oggi ridotto solo a 42 posti letto. A stento, prosegue Carbone, si regge il reparto di Medicina Generale ( 30 posti letto di cui 6 per lungodegenza, 6 per day hospital oncologico e 7 per day hospital di Medicina), quello di Pediatra (con solo tre medici per 12 posti letto e con oltre 70 ricoveri mensili e centinaia di visite esterne) e l'ospitante Pneumologia. Unità Operative importanti che non possono avvalersi dei servizi sanitari di supporto efficienti ed efficaci sulle 24 ore. Tutta l'attività viene svolta con alto rischio professionale grazie all'impegno assiduo, faticoso e gravoso dei pochissimi medici ed infermieri in servizio. La Medicina Generale perde colpi ogni giorno, in ultimo il dirigente medico in mobilità da Lecce che firma il contratto per l'Ospedale di Fasano viene trasferito, lo stesso giorno, all'Ospedale di Ostuni. Un servizio di Cardiologia ridotto ad un lumicino, attivo quasi sempre su 12 ore, ma senza alcuna copertura di reperibilità medica notturna con gravi conseguenze sia per i pazienti interni ricoverati e sia per gli esterni che ricorrono al pronto soccorso. Una corsa quotidiana e notturna ad Ostuni per non morire di infarto. Non da meno, denuncia il Segretario FIALS, per la Radiologia attiva solo la mattina e i tecnici costretti a lavorare spesse volte senza la presenza medica e con una apparecchiatura obsoleta. Addio ai sogni di gloria della TAC installata ma ancora imballata e non funzionante per la assoluta mancanza di medici radiologi e tecnici di radiologia. Uno spreco di centinaia di migliaia di euro alla faccia della crisi economica che avvolge il Paese e la nostra Regione con conseguenze economiche per i fasanesi costretti, a proprie spese, a rivolgersi dal pomeriggio al giorno seguente alla Radiologia di Ostuni.
Stesso discorso - continua Carbone - anche per il Laboratorio di Analisi. Non va meglio per il Pronto Soccorso. Gli scarsi infermieri ed autisti di autoambulanza svolgono contemporaneamente attività di emergenza sia per il pronto soccorso che per il 118, costretti a lasciare un codice bianco o verde o giallo ed anche rosso per salire sull'autoambulanza del 118 per un altro caso di emergenza. Intanto la fila nel pronto soccorso si allunga con forti tensioni dei pazienti e cittadini che sfogano la loro rabbia anche sull'incolpevole personale in servizio. Il servizio di Ginecologia è attivo solo quattro giorni la settimana fino alle 12 e dal 15 luglio prossimo al 15 agosto sino alle 14. Una vergogna con le partorienti costrette a proprie spese a rivolgersi per le urgenze a studi privati. L'estate è ormai scoppiata, la costiera si anima di tantissimi turisti, la popolazione fasanese e il bisogno sanitario si triplica, ma l'Ospedale è in coma profondo. A giorni per lavori strutturali sembra anche che la dialisi non sarà attiva per diverso tempo con i pazienti costretti a trasferirsi a Oria, oppure a Ostuni o a Brindisi con gravissimi disagi e spese. In questa tragedia da tempo annunciata la politica locale dorme, la direzione sanitaria dell'ospedale, quasi sempre assente, rimane solo disponibile a spostare i pochissimi infermieri da un reparto all'altro ma mai a prendere determinazioni di sorta efficaci e responsabili. Intanto, i 22 posti letto della Lungodegenza come i 14 di Recupero e Riabilitazione Funzionale strappati dall'Ospedale di Fasano alla Regione con la delibera del dicembre 2012 rimangono lettera morta senza che vi sono motivi validi aziendali per non attivarli. Sulla sciagurata beffa di un Ospedale in coma è piovuto come un sasso la proposta della Direzione della Asl sui Dipartimenti Aziendali. Nessun riconoscimento di Struttura Complessa con a capo un Primario medico all'Ospedale di Fasano, solo strutture semplici a volte aggregate come il caso della Pediatra Ostuni/Fasano che dipenderà funzionalmente dalla Pediatria di Francavilla Fontana o del Day Hospital di Oncologia che dipenderà dalla Struttura Complessa di Oncologia del “Perrino” di Brindisi, ed ancora il Pronto Soccorso dalla struttura di Ostuni come la stessa Medicina Generale e la Lungodegenza sempre dalla Struttura Complessa di Medicina Generale di Ostuni e la stessa Radiologia sempre da Ostuni.
Peggiore sorte - conclude Carbone - è toccata al Laboratorio di Analisi che nella proposta aziendale scompare anche come struttura semplice e ridotto solo a servizio di prelievo del sangue. Non va meglio per il Distretto Socio Sanitario di Fasano al quale non viene riconosciuta alcuna struttura semplice di specializzazione diversamente dagli altri distretti. La Fials non ci sta a seguire supinamente le sorti della chiusura lentissima ma definitiva dell'Ospedale di Fasano e richiama ad un appuntamento a breve le diverse forze politiche locali, come le associazioni, la Giunta Comunale e tutto il personale medico e le altre figure professionali in servizio per stimolare una riflessione unitaria ed una azione comune di rivendicazione del ruolo sanitario dell'Ospedale di Fasano e del suo territorio”.
di Redazione
29/06/2013 alle 10:48:44
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