LETTURA COMPLICATA
Norma restrittiva nel decreto anticorruzione: incompatibile il sindaco Lello Di Bari?
Il decreto pare metta limitazioni ad incarichi politici a chi ricopre il ruolo di dirigente medico: e il nostro primo cittadino lo è
FASANO – La notizia potrebbe sembrare assurda ma non lo è. Il sindaco di Fasano Lello Di Bari, nel suo ruolo di dirigente medico (è infatti responsabile dell'Unità di Pronto Soccorso del presidio ospedaliero Ostuni-Fasano) potrebbe essere incompatibile con il suo incarico politico. Perché? La colpa è del nuovo decreto anticorruzione emanato dal Governo Monti ed entrato in vigore lo scorso maggio. Il decreto sta provocando terremoti in tutti gli enti locali. Numerosi sono gli interrogativi e le richieste di chiarimento inviate ai ministeri e alla Civit, (la Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche), che è il nuovo ente deputato a dirimere tutte le questioni connesse. Ci sarebbe infatti un'interpretazione “restrittiva” del decreto legislativo che impedirebbe di fatto anche ai dirigenti medici di assumere cariche politiche. E di casi sparsi per l'Italia, in questi ultimi giorni, ce ne sono stati a iosa. A mettere in risalto l'eventuale incompatibilità, in molti casi, sono stati avversari politici degli stessi interessati. Dicevamo di esempi.
A Bitonto è scoppiato il caso di Giovanni Ciccarone. E' consigliere comunale ma anche dirigente medico alla Asl di Bari. Ebbene, si è rivolto al segretario generale del Comune di Bitonto (che è responsabile comunale del controllo anticorruzione) per capire la sua posizione. Quest'ultimo attende delucidazioni dalla Civit e poi prenderà una decisione. Ma come Ciccarone, a Bitonto, ci sono altri due consiglieri comunali, sempre dirigenti medici.
Situazione analoga è accaduta a Foggia dove 5 consiglieri comunali e un assessore potrebbero essere costretti a lasciare la poltrona. E tre di questi proprio perché dirigenti medici.
Salendo lo Stivale giungiamo ad Imperia. Qui addirittura due casi. Il primo quello di Simona Del Vecchio, dirigente medico, costretta addirittura a ritirare la sua candidatura alle comunali tenutesi qualche settimana fa proprio a causa del decreto anticorruzione. Avrebbe potuto continuare il suo cammino e attendere gli sviluppi e i chiarimenti legati alla sua posizione ma ha preferito farsi da parte a prescindere. E sempre da Imperia giunge notizia di altri 5 dirigenti medici che hanno dovuto lasciare l'incarico politico: tre consiglieri comunali di Sanremo e due consiglieri provinciali.
Tornando alla situazione fasanese è chiaro che la posizione del sindaco Lello Di Bari è tutta da valutare. Nei casi sopra citati si parla di consiglieri comunali e provinciali e non ci sono riscontri per sindaci. Ma la lettura della legge dovrebbe essere la stessa secondo molti. E' chiaro che spetterebbe al responsabile comunale anticorruzione, il segretario Pasquale Greco, valutare il problema onde evitare difformità legislative.
La materia, com'è naturale, sta provocando comunque, in giro per l'Italia, non pochi mal di pancia tra coloro che, evidentemente, avevano sottovalutato la questione. La parola, ora passa, a chi di competenza.
di Redazione
25/06/2013 alle 07:52:45
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