BEGA AMMINISTRATIVA
Portici: è scontro aperto tra Vito Bianchi e il sindaco di Fasano Lello Di Bari
Dopo alcune dichiarazioni del sindaco Di Bari che confermano le intenzioni dell'amministrazione di alienare i locali ecco la replica del capogruppo di "in Comune"
FASANO - Qual è la verità? E' ora che si faccia chiarezza sulla questione relativa all'alienazione dei locali ai Portici. Qualche giorno fa Vito Bianchi, capogruppo consiliare del movimento "in Comune", aveva dichiarato che questi ultimi, in quanto beni culturali, non potessero essere venduti. La risposta del sindaco Lello Di Bari non si è fatta attendere e il primo cittadino ha sottolineato come l'amministrazione abbia avuto la'utorizzazione dal ministero per poter vendere. "Le affermazioni del sindaco sono gravissime - è stata la contro risposta ancora di Bianchi - Ribadisco con forza che a oggi, lunedì 27 maggio, i Portici delle Teresiane, in quanto “bene culturale” ufficialmente riconosciuto, non possono essere alienati, poiché la vendita non è stata assolutamente autorizzata dal Ministero competente, e tanto meno l'istruttoria preordinata al rilascio del permesso è stata avviata: sfido il sindaco Di Bari a sostenere il contrario e, contestualmente, lo invito a consultare l'art. 55 del Codice dei beni culturali, con i vari commi, così da chiarirsi un po' le idee in proposito. Sottolineo inoltre come, in quanto “bene culturale”, i locali dei Portici delle Teresiane, quand'anche venissero effettivamente venduti previa autorizzazione ministeriale (un'autorizzazione che, sottolineo, al momento non esiste), non potranno più essere nella piena ed esclusiva godibilità del privato acquirente, ma dovranno ottemperare necessariamente a una funzione e ad una fruizione pubblica: il che costituirà un limite al godimento privato ed esclusivo dei locali, imponendo un uso compatibile con il carattere di particolare interesse culturale riconosciuto al complesso monumentale dalla relazione della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici: relazione in mio possesso, insieme alla restante documentazione della pratica.
Concludo - ribadisce ancora Bianchi -, infine, ponendo l'accento su un'affermazione gravissima del sindaco Di Bari: se sono vere ed esatte le sue parole, riportate dai media, i locali dei Portici delle Teresiane sarebbero già stati venduti, e questo prima ancora della ineludibile e necessaria autorizzazione: credo che questo autentico “autogol” del primo cittadino sia esemplare di come vengano effettuate certe operazioni a Fasano: e cioè, infischiandosene di leggi e regolamenti. Insomma, da quel che ci è stato comunicato dai media, prima si è venduto e poi, eventualmente, si otterrà la debita autorizzazione. Mi chiedo se la Soprintendenza, o la magistratura, possano avallare simili comportamenti. Ferma restando l'inopportunità di “svendere” i gioielli di famiglia, privando del patrimonio pubblico la collettività fasanese”. Affermazioni gravissime, quelle di Bianchi, che ora dovranno essere smentite dal sindaco o, quanto meno, dai fatti.
di Redazione
27/05/2013 alle 22:02:34
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