CINEMA E ATTUALITà
L'universalità dell'acqua come tematica cinematografica al Laboratorio Urbano
Prima la proiezione di un film e poi il dibattito a cui hanno partecipato, tra gli altri, il consigliere regionale Fabiano Amati e l'assessore comunale Giuseppe Angelini
FASANO - “Migliaia sono vissuti senza amore, non uno senza acqua.”(W. H. Auden). Frase che accompagna una delle prime scene del film-documentario “Flow. Per amore dell'acqua” di Irena Salina, progetto che rientra nel “CinemAmbiente al Laboratorio Urbano”, proiettato ieri sera (venerdì 24 maggio) a Fasano. Un'iniziativa proposta dall'associazione culturale Futurforma, finanziata con i fondi regionali attraverso la cooperativa “Equo e non solo”. Un cortometraggio fatto di dati, testimonianze e storie che inneggiano al diritto, inalienabile, all'acqua. Come risorsa preziosa. Non privilegio. E gli individui non possono rinunciarvi, perché è indispensabile all'esistenza umana. Anche il nostro pianeta vive grazie all'acqua, che lo attraversa. Ma negli ultimi anni, l'uomo con scarichi industriali, pesticidi e liquami ha inquinato falde acquifere e avvelenato fiumi e mari. “Flow” mostra che in molti Paesi dell'Africa e dell'India, molta gente muore per carenza di acqua potabile. E si prospettano guerre per il controllo dell'oro blu, che potrebbe diventare, per le multinazionali, un benessere da fornire a scopo di lucro. Scene impressionanti, nel film-inchiesta che evidenziano una situazione di allarmante emergenza.
Ma l'acqua non è merce. E' diritto umano universale e fondamentale. Alla proiezione del documentario sono seguiti gli interventi del consigliere regionale Fabiano Amati; di Oronzo Santoro, responsabile dell'impianto di riuso delle acque reflue di Fasano e di Giuseppe Angelini, assessore comunale alla pianificazione e assetto del territorio, ecologia e ambiente. Amati è favorevole alla gestione pubblica del servizio idrico integrato. Perché la logica del servizio privato del controllo dell'acqua non è compatibile con quello che essa rappresenta, ovvero un bene comune. Per Santoro il progresso ha un prezzo da pagare. La produzione di scorie e di rifiuti è inevitabile. Ma ci si può riappropriare del valore insito nel rifiuto, trasformandolo in una nuova risorsa. Bisogna intervenire sulle acque di scarico, eliminare gli elementi inquinanti, e rimetterle nell'ambiente. Mentre Angelini ha sottolineato, che l'amministrazione comunale di Fasano ha due progetti idrici momentaneamente bloccati: il potenziamento dell'impianto di depurazione e dell'impianto di affinamento. Il riutilizzo delle acque reflue può essere considerato un espediente innovativo ed alternativo, nell'ambito di un uso più razionale della risorsa idrica, a costi contenuti.
di Mary Leggiero
25/05/2013 alle 06:38:10
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