BRACCIO DI FERRO
I lavoratori di Monna De'lizia smentiscono di aver minacciato la proprietà
Alcuni dipendenti del pastificio erano stati denunciati dalla stessa per minacce ma ecco giungere la pronta smentita
I lavoratori di Monna De'lizia
FASANO - «Non abbiamo assolutamente minacciato nessuno». Questa la risposta dei lavoratori del pastificio Monna De'lizia, in sciopero ormai da 25 giorni consecutivi, a Rocco Cavallo, della proprietà dell'azienda, che ha denunciato alcuni di loro ai Carabinieri. «La nostra è una protesta pacifica – sottolineano i dipendenti -. Sostiamo fuori dai cancelli per sostenere la nostra causa e perché siano rispettati i diritti dei lavoratori così come cita anche la nostra Costituzione. Non ci sogneremmo mai di minacciare nessuno. Se poi alcuni cori ironici sono ritenuti come minacce dalla proprietà allora siamo proprio alla frutta». Secondo Cavallo, l'altro ieri (venerdì 20 aprile), mentre era intento a far visitare l'azienda a dei clienti francesi pronti a una commessa milionaria, i dipendenti avrebbero urlato minacce nel suoi confronti spaventando di fatto anche gli stranieri che hanno preferito non andare avanti con l'ordine di pasta fresca. «Pensiamo invece che i francesi abbiano preferito non fare l'ordine in quanto hanno capito che tipo di imprenditore avevano davanti – continuano i lavoratori -. Noi siamo sempre stati disposti al dialogo ma a condizione che ci sia, da parte della proprietà un atto di buona volontà riguardo alle mensilità arretrate da noi vantate. Non ci si rende conto che molti di noi stanno davvero attraversando un pessimo periodo e che non riusciamo più a mantenere le nostre famiglie».
C'è chi piange quando dice queste cose, lacrime di chi ha il mutuo o l'affitto da pagare e non sa più a che santo votarsi. In questi ultimi giorni ci sono stati gesti importanti da parte della comunità fasanese. Il priore don Sandro Ramirez ha donato personalmente mille euro che gli stessi dipendenti in sciopero gestiranno per risolvere i casi più urgenti. Alcune volontarie Vincenziane hanno portato cibo e acqua al gazebo sistemato al di fuori dei cancelli dell'azienda (sita tra Fasano e Pezze di Greco) dove giorno e notte sono sistemati i lavoratori.
«La proprietà denuncia i lavoratori accusandoli di minacce e atti intimidatori – dichiara Donato Acquaviva, sindacalista della Flai Cgil –. Ma gli stessi carabinieri hanno registrato l'atteggiamento assolutamente pacifico degli scioperanti. Quello che è sorprendente è che a Fasano dei lavoratori stiano scioperando da 25 giorni consecutivi. Entreranno nella storia del paese per aver lottato per la salvaguardia dei loro diritti. Non sono avversari dell'azienda, ma sono contro gli atteggiamenti poco chiari e medievali della proprietà. Albina e Rocco Cavallo si nascondono dietro la crisi».
Da sottolineare anche che Monna De'lizia è una delle 136 aziende pugliesi che è riuscita ad ottenere, proprio la scorsa settimana, dei fondi regionali per la diffusione delle tecnologie dell'informazione e comunicazione. All'azienda, secondo il bando Tic 2011, andranno 62.164 euro per dotarsi di strumentazione e apparecchiature hardware, licenze d'uso e servizi applicativi.
di Alfonso Spagnulo
22/04/2012 alle 00:48:41
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