FASANO - Nelle scorse settimane sono state tante le polemiche successive alla notizia della ormai prossima apertura del parco acquatico di proprietà della Leo 3000 (la società proprietaria anche dello Zoosafari) a Monopoli. Sotto accusa, soprattutto sui social network, per l'occasione persa, era finito soprattutto il sindaco di Fasano Lello Di Bari. Ma ecco giungere in queste ore alcuni chiarimenti sulla questione dal portavoce della Leo 3000, l'avvocato Alfredo Manfredi (già assessore nel primo mandato Di Bari, ndr).
"Relativamente alle notizie apparse sugli organi di informazione - scrive Manfredi -, in qualità di portavoce della “Leo 3000 spa” proprietaria dello Zoosafari di Fasano e del nascente Parco acquatico al Capitolo di Monopoli, desidero fare alcune doverose precisazioni. Innanzitutto, chiarisco che la scelta di allocare il Parco al Capitolo di Monopoli è stata di natura strategica, sia sul piano territoriale (l'area in questione si prestava più facilmente alla realizzazione della nuova struttura e, peraltro, il Capitolo si affaccia sul mare e turisticamente, d'estate, attrae una mole consistente di turisti e vacanzieri), sia sul piano della tempistica: non dobbiamo dimenticare che la società è stata destinataria di finanziamenti europei volti alla costruzione del Parco acquatico e se, dunque, avesse scelto la cava di Fasano, sottostante lo zoosafari, ipotizzata primariamente, avrebbe allungato i tempi di realizzazione della struttura e, di conseguenza,, rischiato la perdita degli stessi finanziamenti. Infatti, non è vero che l'Amministrazione comunale di Fasano abbia posto ostacoli di natura burocratica alla società che si proponeva di realizzare il Parco, giacché la cava primariamente individuata è di proprietà privata e, dunque, per la società sarebbe stato necessario avviare una trattativa con il proprietario per, eventualmente, acquistare il sito o, in alternativa, il Comune fasanese avrebbe dovuto procedere all'esproprio della cava per pubblica utilità; ebbene, nell'un caso e nell'atro, la società avrebbe perso sostanziale tempo, rischiando, per evidenti ed oggettive ragioni di iter burocratico, come già detto, la perdita dei finanziamenti. Peraltro, non avendo individuato nel Fasanese altre aree idonee alla nascita della nuova struttura (o perché troppo vicine al centro abitato o ad alberghi, o per la presenza di vincoli sull'area stessa), a malincuore la “Leo 3000 spa” ha dovuto spostare l'investimento nella vicina Monopoli, dove l'area individuata, non avendo bisogno d'interventi ulteriori particolari in considerazione della sua morfologia e condizione, non richiedeva lungaggini burocratiche per avviare i lavori di costruzione del Parco acquatico.
La “Leo 3000 spa” - continua Manfredi -, peraltro, intende chiarire che non risponde a verità l'affermazione secondo cui il personale assunto per il Parco acquatico sarà esclusivamente di Monopoli; anzi, è il contrario. La maggior parte degli assunti sarà costituita da fasanesi e la selezione del personale verrà effettuata esclusivamente dalla direzione della “Leo 3000 spa” e non da terze persone o da presunti velleitari intermediari. Mi preme anche sottolineare, proprio a nome della società dello Zoosafari, che la “Leo 3000 spa” ha improntato il suo rapporto con Fasano, sin da quando ha rilevato la proprietà del parco zoologico, all'insegna di un legame forte con il territorio, dimostrando di essere uno dei volani certi dell'economia locale. E testimonianza di ciò è anche la reintroduzione dei biglietti d'ingresso scontati allo “Zoosafari”, di cui beneficeranno proprio i residenti di Fasano e frazioni, a partire dalla riapertura dello zoo fissata per questo sabato 23 marzo. Ma non solo. La “Leo 3000 spa” effettuerà, nei prossimi mesi, ulteriori investimenti nel Fasanese, a dimostrazione del saldo rapporto che la lega al territorio; legame che, quindi, andrà consolidandosi ancora di più".