DIBATTITO APERTO
Montalbano e Speziale a Cisternino? Per l'unico assessore frazionale un'azione errata
Nicola Mola, espressione proprio di Montalbano, non conosce ancora i promotori del comitato e vorrebbe incontrarli al più presto per confrontarsi con loro
FASANO - E' un dibattito che va sempre più espandendosi. Vuoi per la complessità della vicenda e sia per gli intrecci di carattere politico-sociale che essa comporta. La nascita di un comitato spontaneo di residenti a Speziale e Montalbano, due frazioni di Fasano, che vorrebbe trasferirsi sotto la giurisdizione del Comune di Cisternino è ormai l'argomento del giorno e si dividono i favorevoli e i contrari. Sulla questione è intervenuto anche l'unico assessore espressione delle frazioni, Nicola Mola, montalbanese doc. «A dire il vero ho saputo della novità attraverso la stampa – afferma l'assessore -. Però mi sono subito attivato per conoscere i promotori di questo comitato e chiedere loro un incontro. Voglio capire perché questi montalbanesi e spezialisti vogliono lasciare Fasano. Io sono amministratore di questa città da oltre vent'anni e ora che è giunto il momento di raccogliere i frutti di quanto seminato mi darebbe fastidio che vedessi vanificato tutto il lavoro. Io sono fasanese, mi sento fasanese e penso che morirò fasanese. Ma resta il fatto che mi sembra giusto capire le richieste di questo comitato. Le leggi consentono questo tipo di passaggi ma l'iter è davvero complicato e lungo. Per esempio Cisternino vedrebbe modificato il suo sistema elettorale. Io ho un mio pensiero. Non vorrei che questa situazione fosse di carattere politico e che sia stata creata in un'ottica di un'eventuale nuova circoscrizione provinciale se le province non dovessero essere abolite».
Non è d'accordo, l'assessore Mola, su chi parla di malcontento nei confronti dell'amministrazione cittadina. «Non trascurerei niente – ribadisce l'amministratore -. Certo, qualcosa non è andata per il verso giusto e spesso le frazioni sono state penalizzate ma non penso che sia questo il motivo della richiesta di scissione da Fasano. Dopo tutto Montalbano, per esempio dal punto di vista delle opere pubbliche, non può certo lamentarsi. Vedi i canaloni costati oltre 8 milioni di euro. C'è da migliorare molto e io in quest'ottica sto cercando di lavorare». Infine la certezza che tutto resterà così come è. «Non cambierà nulla – conclude -. Anche perché ad oggi nessun cittadino di Montalbano è venuto dal sottoscritto a sottopormi la questione. E anche un'indagine personale mi conferma che montalbanesi e spezialisti resteranno con Fasano e insieme continueremo a collaborare per migliorare i servizi nelle frazioni».
A lasciare libertà di scelta è stato il consigliere comunale del movimento “in Comune” Vito Bianchi che ieri (martedì 19 marzo) ha diramato un comunicato. «Credo che l'argomento meriti una riflessione quanto mai attenta e profonda – chiarisce Bianchi – nel rispetto, innanzitutto, dei cittadini di Montalbano e di Speziale, e dei loro sentimenti. Non si può liquidare un tema tanto delicato in due battute, giacché qui si discute del presente e del futuro di un gran numero di famiglie, di lavoratori, di bambini e di adulti. Non tocca certo alla politica strumentalizzare o minimizzare le esigenze e le giuste speranze, le delusioni o le aspettative di tanta gente che vive in una parte importante del territorio fasanese, e che qui organizza il proprio quotidiano. La domanda è: i cittadini di Montalbano e Speziale sono contenti del ruolo che le relative comunità rivestono nell'ambito del Comune di Fasano? Oppure, per questioni anche semplicemente geografiche, storico-culturali, logistiche ed economiche, troverebbero più conveniente aggregarsi a Cisternino? E' su questi elementari presupposti che dovrebbe essere avviata la valutazione del problema. E tale valutazione non spetta a nessun altro, se non alla popolazione frazionale: io sono un convinto assertore dell'autodeterminazione dei cittadini che, adeguatamente informati sui pro e sui contro di determinate opzioni, restano per me gli unici deputati a decidere del proprio destino. Bisognerà mettere montalbanesi e abitanti di Speziale nelle condizioni di poter decidere per il meglio, nell'interesse delle rispettive comunità e non di questo o quel personaggio a caccia di consensi e feudi elettorali. Che siano i cittadini, sovrani, ad auto-determinarsi, e non a farsi schiacciare da decisioni talora sbrigative e superficiali, calate dall'alto».
di Alfonso Spagnulo
20/03/2013 alle 06:16:53
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