GIUDIZIO DEFINITIVO
Oggi davanti al Consiglio di Stato il ricorso della Monteco sull'appalto rifiuti
E' l'ultima speranza per la ditta salentina di poter restare a Fasano ad espletare il servizio dopo che l'appalto è stato vinto dalla Tradeco
FASANO – Sono legate alla decisione di oggi (martedì 12 marzo) le ultime speranze della Monteco di poter restare ad espletare il servizio di igiene urbana a Fasano. Si discuterà infatti in giornata, davanti al Consiglio di Stato, il ricorso presentato dalla società salentina in merito all'appalto di igiene urbana aggiudicato in via definitiva, dal Comune di Fasano, all'altamurana Tradeco. Il 31 gennaio scorso il Tar di Lecce aveva respinto il ricorso presentato dalla società salentina ed ecco che la stessa si è rivolta all'ultimo grado di giudizio per chiedere l'annullamento o la riforma dell'ordinanza del tribunale amministrativo stesso. Il dito viene puntato sempre sugli oneri di sicurezza.
“Il Comune di Fasano – si legge nel ricorso presentato contro il Comune stesso, la Tradeco e l'Ati costituita da Econord e Teknoservice e che sarà preso in esame quest'oggi – ha indetto una procedura di gara per l'affidamento dell'appalto per la gestione dei servizi di igiene urbana nel proprio territorio comunale. A tale procedura hanno partecipato quattro ditte, tra cui la società Monteco. La commissione esaminatrice, dopo aver valutato le offerte delle partecipanti, ha aggiudicato la gara alla società Tradeco con un punteggio pari a 96,760, seconda classificata l'Ati Econord – Teknoservice con un punteggio pari a 89, 967 e terza classificata la Monteco con un punteggio pari a 85,307. La società Monteco, quindi, ha proposto ricorso avverso il provvedimento di aggiudicazione della gara, nonché i verbali di gara e tutti gli atti presupposti e consequenziali, chiedendo l'esclusione della società aggiudicataria e della seconda classificata; nei confronti della prima e della seconda classificata sono state proposte una serie di autonome censure, ma nei confronti di entrambe è stata proposta la censura relativa alla mancata indicazione in sede di offerta dei costi di sicurezza. Si è costituita in giudizio la società Tradeco, la quale ha proposto altresì ricorso incidentale, chiedendo l'esclusione della Monteco, la quale avrebbe indicato nell'offerta economica costi di sicurezza aziendale incongri rispetto all'entità e alle caratteristiche del servizio; la ditta seconda classificata non si è costituita in giudizio. Prima della discussione in camera di consiglio dell'istanza cautelare, il Comune di Fasano ha emanato un provvedimento di sospensione dell'aggiudicazione della gara, contestualmente richiedendo alle prime tre imprese in graduatoria di produrre la documentazione per la verifica di congruità degli oneri per la sicurezza aziendali relativi al servizio di igiene urbana: per tale ragione la trattazione dell'istanza cautelare è stata rinviata. La società Monteco ha tempestivamente contestato la legittimità della sospensione e della contestuale e congiunta verifica della congruità degli oneri di sicurezza aziendali; ciò perché la verifica della congruità dei costi di sicurezza aziendali deve essere effettuata nei confronti del soggetto aggiudicatario nell'ambito della generale anomalia dell'offerta.
Sicché - si legge ancora - la verifica di detta congruità non doveva e non poteva essere anticipata per la Monteco prima ed a prescindere dalla aggiudicazione dell'appalto in favore di quest'ultima (e, quindi, prima e a prescindere dalla revoca della aggiudicazione già disposta in favore di Tradeco e della dovuta esclusione della seconda classificata). Il Comune, a seguito della nuova istruttoria, ha confermato l'aggiudicazione della gara alla società Tradeco. I provvedimenti del Comune di Fasano, di sospensione e successiva conferma dell'aggiudicazione, sono stati impugnati con motivi aggiunti dalla società Monteco». Alla luce di questi accadimenti, quindi, e viste le decisioni del Tar di Lecce la Monteco ha chiesto al Consiglio di Stato che quest'ultimo sospenda gli atti e i provvedimenti “senz'altro illegittimi”, adottati dal Comune di Fasano ed impugnati in primo grado, al fine “di mantenere la res adhuc integra nelle more della decisione di merito”.
di Redazione
12/03/2013 alle 05:09:49
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