BUONI PROPOSITI
Dario Stefàno: 'Il centro agrolimentare di Fasano è un buon inizio e un modello da perseguire'
L'assessore regionale alle politiche agricole, nel suo tour elettorale, ha visitato la struttura fasanese compiacendosi della sua valorizzazione
FASANO – L'assessore regionale alle politiche agricole nonché capolista per la lista Sel al Senato Dario Stefàno ha fatto visita questa mattina (mercoledì 20 febbraio) al Centro Agroalimentare di Fasano. Accompagnato da Gino Vinci (esponente locale di Sinistra Ecologia e Libertà) Stefàno è stato ricevuto dal presidente del Com Vito Semeraro, dal direttore della struttura Fiorenzo Marsella e dal vicepresidente regionale della Cia Dino Petruzzi. L'assessore ha visitato il complesso, riconosciuto come tra i migliori in assoluto sul territorio nazionale, fermandosi a parlare con diversi standisti.
«Il Centro Agroalimentare fasanese è già un buon punto di partenza per lo sviluppo del settore – ha detto Stefàno -. Considera l'utilità dello stare insieme anche nella fase delle transazioni oltre che sulla produzione primaria. Credo comunque che sia una base di partenza perché mi piacerebbe che all'interno dei singoli stand ci fossero aggregati di imprese attraverso i quali sviluppare ulteriormente massa critica. Però, ribadisco, è un ottimo inizio, è la strada da seguire e da continuare. Ed è il cammino che noi stiamo tracciando. Ieri abbiamo presentato il quadro strategico per la nuova programmazione nella quale abbiamo introdotto tre elementi in particolare evidenza. Il primo riguarda i giovani. Noi dobbiamo fare molto di più perché abbiamo visto che in Puglia c'è sensibilità. I giovani vogliono tornare all'agricoltura. E lo dobbiamo fare inserendo elementi che invece la programmazione comunitaria non riesce ad inserire come, per esempio, la differenziazione tra i primi insediamenti, cioè i giovani che non appartengono al mondo agricolo, dai rinnovi generazionali ovvero i figli degli agricoltori. Qui bisogna fare una differenziazione perché è chiaro che l'accesso alla terra per i primi insediamenti è completamente diverso. C'è questa nostra idea di fare la banca della terra regionale alla quale dare accesso. Il secondo elemento sarà quello dell'agricoltore attivo. Una sorta di premialità di risorse a chi è agricoltore vero e non chi lo fa per hobby. Terzo elemento è l'aggregato. Le risorse le daremo soltanto a quelle iniziative progettuali che misurano un elemento di aggregazione perché scontiamo la difficoltà di avere un sistema produttivo che ha una superficie pro-capite media di tre ettari. E non abbiamo la possibilità di vincere la competizione in questo modo. Questa struttura di Fasano è un esempio di come tenere insieme una parte della filiera, quella della contrattazione, conseguendo il risultato di abbattere buona parte delle intermediazioni che spesso sono parassitarie e non portano niente. Anzi prendono soltanto. Dobbiamo proseguire dunque su questa strada e il nostro prossimo quadro comunitario introdurrà elementi di grande attenzione rispetto a queste esperienze e all'evoluzione delle stesse».
Stefàno ha anche parlato del ruolo importante che avrà l'agricoltura nel suo mandato parlamentare. «Voglio sperare che anche al nord si convincano del fatto che l'idea di far ripartire l'economia investendo sulla finanza sia sbagliata - ha commentato l'assessore -. Dobbiamo ripartire dal sistema produttivo e dal lavoro. Il settore primario è un settore significativo per l'Italia a condizione che si investa sul settore e sulle peculiarità del settore primario italiano. Siamo un Paese identitario, Non possiamo accettare regolamenti comunitari che ci portano alla standardizzazione. Da questo punto di vista l'Italia, negli ultimi trent'anni, ha fallito completamente perché nel governo nazionale la pratica agricola è sconosciuta. Ho fatto caso in questi giorni attraverso i media: nessuno dei grandi leader ha mai nominato l'agricoltura perché è un tema che sfugge. Io, invece, se potrò in qualche ruolo battermi, dimostrerò che quello che abbiamo avviato in Puglia è un proposito che in Italia genererebbe immediatamente una ripartenza».
di Alfonso Spagnulo
20/02/2013 alle 11:52:39
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