ANNOSA POLEMICA
Lodo Monteco: la Corte dei Conti vuol ascoltare gli amministratori
Il sindaco Di Bari e i dieci assessori in carica nell'ottobre del 2007 finiti nel mirino per il patto economico siglato con la ditta appaltatrice dei rifiuti
Il Municipio di Fasano
FASANO - La Corte dei Conti chiede delucidazioni agli amministratori fasanesi circa l'ormai famoso “Lodo Monteco”. La voce pare sia rimbalzata tra i corridoi di Palazzo di Città mettendo in subbuglio soprattutto chi, nel 2007, sottoscrisse la delibera di Giunta che decretò la fine della diatriba tra l'ente comunale e la ditta Monteco, che si occupava (e ancora si occupa) della raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Secondo alcune indiscrezioni al sindaco Lello Di Bari e ai dieci assessori facenti parte dell'allora Giunta (Antonio Scianaro, Giuseppe Zaccaria, Bebè Anglani, Alfredo Manfredi, Giovanni Caroli, Sergio Pagliara, Nicola Mola, Nicola Napoletano, Giuseppe Contento ed Enrico Digeronimo) i giudici della Corte dei Conti avrebbero chiesto spiegazioni alla luce di una relazione redatta dalla Guardia di Finanza che ha acquisito faldoni e faldoni riguardanti proprio quella vicenda. E' chiaro che non ci si trova di fronte ad alcun provvedimento ma soltanto, probabilmente, ad una richiesta di audizione per chiarimenti.
Il Lodo Monteco fece molto discutere all'epoca. Il sindaco Di Bari, qualche settimana dopo il suo insediamento, si ritrovò l'accordo già firmato tra il suo predecessore Vito Ammirabile e la stessa Monteco per un totale di 6.652.681 euro. Lo Stesso Di Bari, dopo alcune estenuanti trattative con la proprietà dell'azienda salentina, ottenne che la cifra si abbassasse a 5.965.454, cioè quasi 700mila euro in meno. Un debito fuori bilancio riconosciuto da una delibera di Giunta che ora, però, è finita sotto i riflettori della Corte dei Conti. Proprio per pagare questi debiti l'amministrazione comunale introdusse l'addizionale irpef scatenando polemiche anche in consiglio comunale dove il provvedimento passò in seconda battuta. Allora alcuni consiglieri del centrosinistra ritennero che la vicenda avesse avuto dei lati oscuri.
Molti, infatti, capitolato d'appalto alla mano, sostenevano che alla Monteco non andava riconosciuta buona parte di quanto poi le sarebbe stato pagato. E già si prevedevano ricorsi ai tribunali amministrativi in quanto i nodi fondamentali erano due. Il primo relativo al canone che, conti alla mano, per effetto di alcune revisioni, avrebbe fatto risparmiare almeno tre milioni di euro. A questo si aggiunsero le pulizie delle spiagge calcolate a parte quando invece era anch'esso inserito nel capitolato. Insomma sono trascorsi cinque anni da quei caldi dibattiti in consiglio comunale e spesso ci si è trovati a discutere della questione che ora torna prepotentemente in primo piano durante un periodo frenetico della politica come questo, in piena campagna elettorale.
di Alfonso Spagnulo
13/04/2012 alle 02:20:10
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