ATTUALITà
Scomparso nella notte Nannino Lomartire
È stata una delle figure calcistiche più emblematiche degli anni Settanta
Fasano - La notte scorsa (fra il 17 e il 18 febbraio), improvvisamente, è venuto a mancare all'età di 77 anni, Nannino Lomartire, uno dei personaggi più emblematici del calcio fasanese, bomber vecchio stampo, vero “ariete” delle aree di rigore.
Dopo le prime esperienze nella Rinascente Monopoli e il Carovigno, conosce i suoi primi successi nell'U. S. Fasano, in seconda categoria nella stagione 1965-66, acquistato dal presidente Peppino Martellotta, su consiglio di Ugo Goffredo, uomo determinante per i successi calcistici di Lomartire. L'anno successivo, con Matteo Colucci presidente, Lomartire conquista la sua prima promozione con il Fasano, segnando anche 12 gol. Per un giro di scambi di cartellini fra i club fasanesi, quello di Lomartire ritorna nelle mani di Gino Loconte, che lo riporta a Monopoli, questa volta nell'A. C., dove trova ad attenderlo a braccia aperte Nicola Masulli: è il boom per Lomartire.
In due stupendi campionati realizza 50 gol (27 + 23): col Monopoli scrive una delle pagine più belle della sua carriera calcistica, giocando con i vari Giliberti, Vacca, Mele ecc. Molte squadre puntano gli occhi su Lomartire, a cominciare dal Taranto di Di Maggio, ma l'affare sfuma e per la verità Lomartire attraversa uno dei periodi più bui della sua vita privata: non ha “la testa per il pallone”; problemi extracalcistici, soprattutto familiari, lo inducono a lasciar perdere tutto. Problemi economici e soprattutto i saggi consigli del “fido” amico Ugo, lo convincono ad accettare le offerte di Peppino Carparelli per un ritorno a Fasano. Ma dopo 4 partite, nella gara interna col Palo, per un gol regolare annullatogli dall'arbitro per un inesistente carica al portiere, Lomartire si toglie la maglia ed insegue il direttore di gara per tutto il campo: arrivano 4 mesi di squalifica, che turbano ancor di più la sua vita privata.
Pensa bene allora di andare all'estero, dove riceve anche delle proposte per giocare al calcio, ma senza un valido corrispettivo economico, per cui declina subito tutte le offerte. Il suo ritorno a Fasano coincide anche con la vittoria del campionato di promozione. Subito dopo viene ceduto, insieme a Franco Palmisano, al Cerignola, ma la “lira” è scarsissima, per cui quella stagione è un vero fallimento. La via del declino è ormai intrapresa: dalle grandi platee, a Latiano, Ostuni, Mola e di nuovo a Latiano. Infine la chiusura a Locorotondo.
Quando ha già appeso le scarpe al chiodo, di lui si ricorda Roberto Giliberti, in quel momento allenatore del Fasano che sfiora d'un soffio la promozione in C/2: lo avrebbe volentieri ingaggiato, ma tutto finisce nel nulla, perché si teme che il pubblico non accetti di buon grado questo ritorno. Eppure, nell'estate precedente, Nannino, ad Ostuni in un torneo estivo, aveva realizzato tutte e cinque le reti della sua squadra che vince il torneo, giocando a fianco di gente come Lopez e Zaccaro.
Giungano alla famiglia le più sentite condoglianze del direttore Zino Mastro e di tutta la redazione.
di Redazione
18/02/2024 alle 10:34:23
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