ATTUALITà
La magia del teatro inclusivo in “La Poesia dell’incontro, Intrecci di – Versi Speciali”
Nella serata di ieri si è tenuto lo spettacolo annuale organizzato dai professori Michele Iacovazzi e Mina Corelli con il supporto della nuova dirigente Grazia Convertini e interpretato interamente dai ragazzi e dalle ragazze dell’IISS Leonardo da Vinci
Fasano – “Noi ci sentiamo farfalle. Diversissime l'una dall'altra. Di mille colori […]” così si apre lo spettacolo annuale della scuola IISS Leonardo da Vinci che, tra il pomeriggio e la sera del 22 dicembre, è stato replicato al Teatro Sociale di Fasano. Come ogni anno, i docenti Mina Corelli e Michele Iacovazzi hanno coordinato e guidato ragazzi e ragazze pieni di talento e forza di volontà in un percorso artistico che hanno saputo intraprendere brillantemente.
È risaputo che il palco è il luogo che permette di mettere da parte anche solo per un istante ciò che si è realmente. Che sia uno sfogo o una semplice voglia di svagarsi e divertirsi, il teatro è il posto giusto per liberare le emozioni interiori e dimenticare tutte le differenze che ci mettono duramente alla prova e attraverso cui siamo costantemente catalogati. Il teatro diventa quindi un tavolino dove vite di persone diverse si incontrano e generano poesia. Intrecci di – versi speciali si pone come obiettivo quello di legare persone anche con difficoltà fisiche, sociali, culturali e psichiche con il fine di costruire un intreccio di talenti, storie ed emozioni e tutto si basa su una sottilissima linea di arte, parole e gesti evocativi.
La parola è diventata immagine e questa, accompagnata dalla musica, crea un'atmosfera potente e che veicola in ognuno il messaggio di consapevolezza verso la diversità che caratterizza la vita di tutti i giorni, seppur con varie inclinazioni e forme. Per questo, i liceali hanno scelto di portare sul palco storie, vere o verosimili, di chi convive ogni giorno con queste difficoltà ma, nonostante le avversità, decide comunque di essere una ginestra, che fiorisce colorata malgrado le condizioni attorno a lei.
Attraverso testimonianze storiche e racconti di persone che affrontano ostacoli insidiosi, combattono contro mostri che appaiono insormontabili e fanno di tutto pur di riuscire a scappare in un luogo di speranza, lo spettacolo mette insieme i talenti anche dei diversabili che hanno cantato, ballato e recitato e hanno potuto dimostrare che, nonostante le difficoltà, sono anche loro dei fiori che sbocciano e donano un po' di colore a una realtà che è purtroppo ancora troppo grigia e chiusa.
La figura ricorrente dello spettacolo è la farfalla, simbolo dell'arte di essere fragili e rappresentativa della rinascita e rigenerazione. E ciò che accomuna i giovanissimi interpreti è proprio la fragilità raffigurata però come un arte, un talento che permette di superare una difficoltà apparentemente insormontabile e di rinascere sempre più arricchiti di esperienze.
Rebecca Sasso
di Redazione
23/12/2023 alle 09:59:04
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