CRISI OCCUPAZIONALE
«La disoccupazione potrebbe fornire nuova manovalanza per attività illecite»
Vito Bianchi partendo dall'analisi della situazione di Ferramati chiede all'amministrazione un sostegno per il comparto industriale fasanese.
Vito Bianchi
FASANO - Nell'ultimo numero del mensile Osservatorio - in edicola da venerdì 21 dicembre - trova spazio un ampio servizio a cura di Paolo Pinto in cui viene analizzata la grave situazione economica che caratterizza due importanti aziende del territorio: la "Ferramati srl" e il centro commerciale Conforama. Questi utimi nomi si aggiungono ai casi già analizzati di "Monna de Lizia" e Natcarni".
Il panorama occupazionale fasanese è nero. A marzo si scorso si parlava di 5.000 disoccupati ed un tasso di disoccupazione giovanile del 30% con un trend nettamente negativo.
L'azienda Ferramati per voce del titolare e amministratore della ditta, Luigi Amati, accusava gli enti pubblici non più in grado di onorare i contratti con le imprese, rendendo di fatto queste ultime imposibilitate a pagare gli stipendi dei tanti operai. Vito Bianchi, consigliere comunale del movimento “in Comune”, porterà nel prossimo consiglio comunale la vicenda dei licenziamenti previsti dall'azienda Ferramati.
“Negli ultimi giorni – afferma Bianchi – è rimbalzata la notizia della crisi che ha investito alcune aziende del tessuto industriale fasanese, in primis la “Ferramati”. Diverse decine di persone, impiegate in aziende del nostro territorio, spesso unica fonte di reddito in famiglia, rischiano di perdere il lavoro e, per giunta, non hanno nemmeno la certezza di poter usufruire della mobilità nei mesi a venire.
Le particolari condizioni economiche e produttive del territorio fasanese, checché ne dica chi governa la città di Fasano, appaiono tutt'altro che incoraggianti. Il governo cittadino – prosegue Bianchi – ha finora mostrato scarsa propensione ad affrontare le problematiche concernenti la tutela del lavoro e dei lavoratori a Fasano, preoccupandosi di far cassa per pareggiare il bilancio comunale con meri intendimenti di ragioneria, affidandosi in prevalenza alla vendita di immobili per sopperire alle carenze finanziarie, senza predisporre un effettivo rilancio e consolidamento dei settori produttivi primario e secondario.
Inoltre, non mi pare che le scelte della giunta comunale siano sempre state tese a salvaguardare le aziende locali e i relativi posti di lavoro, quando pure ciò sarebbe stato possibile. Esiste, inoltre, un concreto pericolo che il forte disagio socio-economico dia luogo a forme di protesta particolarmente accesa e non si sa fino a che punto controllabile, mentre la disoccupazione potrebbe fornire nuova manovalanza per attività illecite.
Chiederemo dunque all'amministrazione comunale conclude Bianchi - quali interventi intenda perseguire, nell'immediato, per garantire un effettivo rilancio del comparto industriale del territorio Fasanese, e per favorire la temporanea mobilità dei lavoratori che sarebbero in via di licenziamento presso l'azienda “Ferramati”.
Vorremmo infine conoscere quale è la reale politica di sviluppo elaborata dal governo cittadino per impedire il naufragio economico della città, e quale è la concreta visione amministrativa con cui si intende organizzare le attività produttive del nostro territorio”.
di Redazione
24/12/2012 alle 19:55:18
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