DIBATTITO ACCESO
Esposizione ai campi elettromagnetici: la parola alla scienza
Se n'è discusso ieri sera, 21 dicembre, in un convegno organizzato dal movimento in Comune.
FASANO - A conclusione di una serie di concerti sotto l'antenna della casina municipale, la sala conferenze della Società Operaia ha ospitato ieri sera, 21 dicembre, un acceso dibattito dal titolo "L'esposizione ai campi elettromagnetici: la scienza risponde", organizzato dal movimento civico in Comune. Hanno relazionato Gennaro Boggia (professore associato di telecomunicazioni al Politecnico di Bari), Vincenzo Lionetti (ricercatore di fisiologia dell'Istiuto di Scienze della Vita della scuola superiore "Sant'Anna" di Pisa), Tommaso Farenga (presidente commissione locale per il paesaggio del Comune di Bari) e Nicola Cortone (responsabile del procedimento per il rilascio di permessi all'installazione di stazioni radio del Comune di Bari). Ha moderato l'incontro il direttore di OsservatorioOggi.it Alfonso Spagnulo.
A dare il via ai lavori Annarita Angelini (presidente di in Comune), che ha subito focalizzato l'attenzione sull'esigenza da parte del Comune di redigere un piano delle localizzazioni delle stazioni radio. ‹‹E' bene precisare, infatti, che Fasano conta circa 80 stazioni radio - ha spiegato la Angelini - di cui meno di 20 sorgono su proprietà pubblica e, risulta pertanto impossibile per il Comune monitorarne la diffusione, affidata (in mancanza di norme specifiche) alla volontà esclusiva dei privati che non hanno nè competenza nè controllo in materia››. C'è da dire, a tal proposito, che nei giorni scorsi l'Amministrazione ha preso l'impegno di dotarsi del suddetto piano entro un anno, e quindi il movimento in Comune spera fortemente nella veridicità della promessa.
Come detto, però, la parola spetta alla scienza. Duro l'intervento di Vincenzo Lionetti, secondo il quale ‹‹gli effetti dei campi magnetici sull'uomo dipendono dall'entità del campo stesso. Già a intensità estremamente basse, però, la Comunità Scientifica Internazionale ha dimostrato che interferiscono in maniera pesante con i sistemi che dovrebbero difenderci da questi danni. Le patologie sono diverse: si va dalla depressione e l'insonnia a quelli che possono essere disturbi comportamentali in senso lato, fino ad arrivare a malattie più serie quali i tumori, prevalentemente a carico dei bamibini››.
Tommaso Farenga ha spiegato, invece, che pur avendo visionato l'antenna in questione solo attraverso delle fotografie si è subito reso conto dell'imponenza della stessa. Secondo lui il punto essenziale è che ‹‹l'antenna da installare deve essere frutto di un momento di negoziazione con il territorio, perchè i valori con cui l'impianto entra in relazione sono i valori che appartengono ai cittadini. Certamente queste strutture vanno fatte, perchè rappresentano sempre di più il futuro, però solo un'attenta scelta delle caretteristiche dimensionali, dell'altezza e dell'ubicazione può portare ad una riduzione dell'impatto ambientale delle stesse e, quindi, ad una maggiore compatibilità››. Pronta la risposta di Annarita Angelini che ha spiegato quanto proprio questa mancanza di informazione e di contatto con i cittadini abbia scaturito non pochi problemi nell'installazione del "fungo tipico della Selva". La speranza è, adesso, che quantomeno il sindaco Lello Di Bari tenga fede alla promessa di riaprire un tavolo di contrattazione con la società di telefonia, al fine di individuare un sito più idoneo per l'antenna.
Secca, infine, la conclusione di Gennaro Boggia che è intervenuto sul tema "le antenne: necessità o moda?". ‹‹Una necessità per garantire i servizi a cui oggi siamo abituati, quelli futuri che ci aspettiamo e quelli che dovrebbero rendere la città migliore e più vivibile per il cittadino. Una moda perchè di alcuni servizi forse potremmo farne a meno, ma non spetta a me dirlo››.
di Claudia Turchiarulo
22/12/2012 alle 00:10:52
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