STRUMENTO NECESSARIO
Entro due anni Fasano avrà il suo piano urbanistico generale
Ad assicurare che ci sarà il massimo impegno affinché ciò avvenga è l'assessore all'urbanistica Giuseppe Angelini che preannuncia già un impegno di spesa
Una veduta aerea di Fasano
FASANO – Entro due anni Fasano potrebbe avere il suo piano urbanistico generale, strumento ormai fondamentale per lo sviluppo cittadino. Ad impegnarsi affinché ciò avvenga è l'assessore all'urbanistica Giuseppe Angelini che ha già delle idee ben precise in mente. «Abbiamo stanziato già delle risorse per il Pug, circa 400mila euro – spiega Angelini -. E speriamo che bastino. Abbiamo un territorio che si estende su 13mila ettari per quasi 40mila abitanti e una serie di complessità. Mi riferisco alla costa, alla collina, a lottizzazioni arretrate e altro ancora. Ci sono una serie di temi che quindi rendono complessa la realizzazione del Pug per cui l'auspicio è che i 250mila euro per il 2013 e i 150mila per il 2014 ci possano permettere di portare a compimento, entro due anni, questo ambizioso progetto. Da considerare che si tratterà uno strumento nuovo, rispetto ai vecchi piani regolatori, suddiviso in due parti: strutturale e programmatico».
Il Prg di Fasano è anche abbastanza vetusto: di conseguenza sembra ancora più necessario che la città si doti di uno strumento urbanistico all'avanguardia e innovativo. «Questo è uno dei principale problemi – continua Angelini -. Quello che abbiamo non è un piano regolatore cattivo ma è vecchio. Ha una fotografia dello stato del territorio che risale a prima del 1988, quando è stato adottato. Poi è stato approvato dopo 13 anni. Si consideri che normalmente un piano regolatore ha un respiro temporale di 15 anni. L'analisi è stata fatta prima dell'adozione del 1988 e successivamente c'è voluto un tempo, 13 anni, per approvarlo vicino al tempo che sarebbe stato necessario per attuarlo. E questo basta per dire che il Prg è vecchio: per analisi, impostazione e con enormi difficoltà di attuazione». L'assessore, nei prossimi giorni, convocherà, con il sindaco Lello Di Bari, una conferenza stampa per indicare le linee programmatiche principali del Pug. «Non abbiamo soluzioni in tasca ma stiamo riflettendo per i diversi aspetti – ribadisce il giovane amministratore -.Quello che ho in mente è un Pug che abbia l'ambizione di aggiornare l'analisi dell'aspetto del territorio per disegnare un futuro possibile per la nostra città. Vogliamo valorizzare tutto quello che c'è togliendo limiti che sono ormai superati e tutelare nel contempo le specificità del nostro territorio». Anche la zona industriale nord sarà coinvolta nel Pug. «E' uno dei temi, insieme ad altri – dice Angelini -, che nell'idea che ho io di Pug occorrerà mettere in agenda per provare a risolvere diversi problemi. E' una zona che di fatto ha un carattere pararesidenziale? Allora bisogna prenderne atto e riportare nell'alveo di normalità la situazione che si è creata e completare, questo anche a prescindere dal Pug, i servizi primari. Un impegno su cui l'amministrazione sta già lavorando».
Il Pug potrebbe trovare interferenza con la legge regionale che tutela gli alberi d'ulivo. «Ci sono già oggi – spiega l'assessore comunale all'urbanistica – sulle lottizzazioni che si vogliono attuare. E' una questione che abbiamo sul tappeto, una legge che è entrata nel 2007 e che quindi è subentrata in tutte le norme di piano che noi abbiamo. Ci sono, ad esempio, otto lottizzazioni (due cooperative e sei private) che hanno la problematica di superare il parere paesaggistico e della commissione ulivi. Il Pug potrebbe essere anche una chance per rendere più agevole questo tipo di passaggio».
Il sogno dell'assessore Angelini è quello di poter redigere il piano urbanistico generale all'interno della macchina comunale. «La mia ambizione – sottolinea – non ancora condivisa a livello politico, è quello di tenere la regia all'interno dell'ufficio. Questo non vuol dire che quest'ultimo debba fare il piano perché non ha tutto il paniere di competenze per poterlo fare ma se prevale questa logica le risorse economiche di cui si parlava in precedenza saranno destinate per contratti che andranno a coprire i profili che l'ufficio non ha. Ma, ripeto, il pallino deve essere mantenuto all'interno degli uffici comunali. Potremmo solo scegliere un coordinatore».
Infine, sulla tempistica, Angelini è determinato. «O lo si fa in due anni – conclude – o potrebbe non avere più senso l'idea che ho in mente. Quanto più lungo diventa il percorso tanto più complicato è l'idea di avere un piano snello. L'amministrazione, oltre tutto, ha anche l'interesse di dotarsi di uno strumento in un paio d'anni perché possa raccogliere, a fine mandato, i primi risultati. Se i tempi si allungano magari sarà un'altra amministrazione a godersi i vantaggi o a disfare il lavoro nel frattempo approntato. Io dico che ce la possiamo fare»
di Alfonso Spagnulo
17/12/2012 alle 06:25:33
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