TRUFFA
Rose Mary Nicassio truffata da un falso operatore di Poste Italiane
Il fatto è accaduto lo scorso 2 febbraio, ma la stessa truffa sarebbe stata tentata anche a Fasano, fortunatamente con esiti diversi. In atto una denuncia ai Carabinieri
Adelfia - È successo ancora, questa volta alla giovane cantante e attrice adelfiese Rose Mary Nicassio: la ragazza è stata truffata da chi si è spacciato per dipendente di Poste Italiane lo scorso 2 febbraio. Per solidarietà Rose Mary ha raccontato e condiviso la sua esperienza sui social, sottolineando la sensazione di perdita e rammarico causata dal misfatto.
Nell'esporre i fatti la giovane ha ripercorso gli eventi traumatici con un video su Facebook: «Mi sembra giusto offrire la mia esperienza affinché altre persone possano essere messe in allerta. Il 2 febbraio sono stata truffata a seguito della ricezione di un messaggio di InfoPoste il quale sosteneva la presenza di problemi di sicurezza sull'account. Ho cliccato sul link presente nel messaggio, presa dalla disattenzione e distratta da altre attività».
La giovane, quindi, è stata invitata dal sito a inserire i propri dati personali nella pagina, ma i dati inseriti erano errati perché dimenticati. Nonostante ciò, viene chiamata da un operatore che si è spacciato per un impiegato di Poste Italiane, raccontandole che erano in corso tentativi di hackeraggio dell'account e di accesso alle carte di credito da parte di personale sito a Lugano.
«Sono entrata nel panico, non sapevo più cosa fare e cosa dire. Ero in un black out totale – coì racconta Rose Mary, commossa, nel video –. Quello che mi interessava era mantenere privati i dati custoditi nel mio cellulare insieme con il denaro che avevo riservato per la produzione dei miei brani inediti».
Il truffatore ha guidato la giovane attraverso spostamenti telematici che avrebbero messo al sicuro il suo denaro: «La mia prima preoccupazione è stata proteggere il mio dispositivo – continua Rose Mary –; mentre conducevo le operazioni da lui guidatemi, cancellavo i dati sul mio cellulare per impedirne il furto. Ed è così che sono stati prelevati dal mio conto mille euro. Questa persona ha continuato a mantenere contatti con me fino al giorno dopo. Ho capito dopo poche ore che si trattava di una truffa. L'operatore ha continuato a scrivermi su Whatsapp per autenticarsi: mi ha inviato anche il suo contatto privato dal quale ha continuato a scrivermi sino al giorno successivo. Ho raggiunto degli stati di ansia altissimi».
A seguito di vessazioni psicologiche ricevute la giovane ha bloccato il contatto dell'uomo. Prontamente ha sporto denuncia.
«Questa società ci impone di essere altamente performanti, sempre, anche nel dolore; ci impone di far fronte a delle difficoltà anche lì dove siamo sprovveduti degli strumenti, presi come siamo dalle mille ragioni della fretta – così conclude –. Queste persone sono capaci di farsi strada e rompere la costruzione dei vostri sogni. Prestate molta attenzione. Spero che la mia esperienza sia utile per avvertire più gente possibile e salvaguardare la loro salute mentale e i loro desideri. Ci vorrà tempo per riprendersi dalla violenza subìta».
di Sara Altamura
09/02/2023 alle 06:10:03
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