BEGA GIUDIZIARIA
Eredità Colucci: la lentezza dell'amministrazione comunale rischia di far perdere due immobili destinati agli anziani poveri
Gli avvocati dell'unica erede di Michele Colucci hanno presentato una diffida per la restituzione di due villini a Savelletri
FASANO – Troppa negligenza da parte del Comune di Fasano e allora ecco che si rischia di perdere due abitazioni a Savelletri che un benefattore, Michele Colucci, aveva donato per farne una residenza estiva per anziani. Nei giorni scorsi è arrivata a Palazzo di Città una diffida da parte dei legali all'erede unica del Colucci affinché i villini siano restituiti non avendo, le varie amministrazioni comunali, ottemperato alle volontà dello stesso Colucci. “Il protrarsi della condotta negligente ed omissiva dell'amministrazione comunale – si legge nell'atto degli avvocati inviato al sindaco Lello Di Bari – è oltremodo illegittima e lesiva dei diritti dell'erede unica”.
La storia ha inizio il 23 luglio del 1991, quando, in uno studio notarile fasanese, Michele Colucci manifesta volontà di fare testamento. Nell'atto Colucci nomina usufruttuarie delle sue proprietà ed in particolar modo di due villini a Savelletri, la sua seconda moglie e ad un'altra donna. Ma la proprietà, per volontà del Colucci, passa al Comune di Fasano con l'obbligo di destinarli ad un convalescenziario per poveri anziani fasanesi. Unica richiesta del Colucci è quella di affiggere all'ingresso dei villini una targa con su scritto “Dono dei germani Michele e Maria Colucci”. L'allora sindaco Sante Nardelli venne nominato esecutore del testamento e gli venne anche conferito l'onere di realizzare subito dopo la morte dell'ultima usufruttuaria il convalescenziario anche non ricoprendo più la carica di primo cittadino. Nel 2010 è deceduta l'ultima usufruttuaria e, pertanto, l'amministrazione comunale avrebbe dovuto dare seguito al testamento realizzando l'opera richiesta dal Colucci. Ma, nonostante siano ormai trascorsi due anni, questa non è stata realizzata.
Ecco quindi che gli avvocati dell'erede unica del Colucci ora passano al contrattacco in quanto alcuni articoli del codice civile penalizzerebbero la condotta dell'amministrazione comunale. Soprattutto il 648 in cui si legge che “nel caso d'inadempimento dell'onere l'autorità giudiziaria può pronunciare la risoluzione della disposizione testamentaria, se la risoluzione è stata prevista dal testatore, o se l'adempimento dell'onere ha costituito il solo motivo determinante della disposizione”. Ecco quindi che, alla luce del codice civile, l'erede del Colucci si sente legittimata a richiedere la risoluzione testamentaria. Per questo, come detto, i suoi avvocati hanno chiesto (procedendo anche alla messa in mora) all'amministrazione comunale di restituire immediatamente gli immobili.
di Alfonso Spagnulo
06/12/2012 alle 08:39:53
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