PIANETA SCUOLA
Due nuovi progetti al 2° Circolo didattico Giovanni XXIII
«ROBO...CIMENTIAMOCI» e «Cinemamente» sono i due progetti messi in essere nella scuola fasanese

Fasano - Risuona, come la la fine di un match sudato e faticoso, la campanella che segna la conclusione di questo ennesimo anno scolastico. Un anno diverso, fatto di distanze, di lezioni attraverso gli schermi, di intervalli e merende senza contatto, di giorni sospesi tra ansia e paura. Un anno che chiude una storia di grande impoverimento relazionale per i nostri ragazzi e ragazze, con il mondo chiuso e proiettato all'interno dei propri nuclei familiari ed un bisogno impellente di rielaborare attivamente l'esperienza pandemica. Al fine di garantire risorse necessarie al recupero degli apprendimenti e alla ripresa della socialità, il 2° Circolo didattico Giovanni XXIII di Fasano ha avviato due progetti innovativi, rispettivamente di robotica educativa e di grammatica audiovisiva, che si sono svolti nel periodo tra aprile e maggio 2022 e che hanno visto coinvolti circa un centinaio di ragazzi e ragazzi delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria, appartenenti ai plessi di via Mignozzi e via Galizia, coordinati e coadiuvati dalle docenti del Team Digitale, da Enti esterni (Apulia Film House di Bari) e da altre figure di supporto. Nello specifico, grazie ai fondi del c.d. Decreto Sostegni, previsti come misure di sostegno all'emergenza Covid, e all'itinerario di programmazione identitaria e trasversale che contraddistingue l'offerta formativa del triennio 2019/2022, il 2° Circolo ha implementato un progetto di di robotica creativa e coding per lo sviluppo del pensiero computazionale e l'apprendimento delle STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) nell'ambito del Piano nazionale per la scuola digitale, puntando alla creazione di setting didattici flessibili, modulari e collaborativi.
Con “ROBO...CIMENTIAMOCI”, i piccoli “nativi digitali”hanno potuto sviluppare competenze logiche e capacità di problem solving in modo creativo, attraverso la programmazione (coding) in un contesto ludico, esercitando così il pensiero computazionale, analizzando situazioni problematiche, risolvendo problemi contestuali, valorizzando l'errore, tollerando la frustrazione e, soprattutto, collaborando nei lavori di gruppo e acquisendo una maggiore consapevolezza critica nell'uso delle tecnologie digitali. In base a quanto previsto dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale, con l'apprendimento delle STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) in Ambienti per la Didattica Digitale Integrata, gli ragazzi hanno così potuto sperimentare l'apprendimento per problemi e/o per investigazione, il linguaggio computazionale dei diversi robot adatti alle varie fasce di età, usando app anche in AR, immergendosi in scenari di narrazione, realistici o fantastici, interagendo con i robot da programmare per far compiere determinati percorsi esperienziali, lavorando con le rappresentazioni dello spazio, le forme geometriche, il calcolo, la misurazione e la risoluzione di sfide. In concomitanza alla formazione digitale, i ragazzi hanno anche potuto cimentarsi nella realizzazione di una “danza robotica”, risultato di scelte coreografiche, prove in piccolo gruppo e voglia di mettersi in gioco, che ha prodotto un omaggio “ballerino” sulle note dell'Ode to Code, scritta da Brendan Paolini e ritmata, per la prima volta, proprio da due durante la presentazione del Codeweek di Urbino del 2015, organizzato da Alessandro Bogliolo. Con caschi di cartone realizzati interamente dagli stessi ragazzi, assemblati con materiale di riciclo e tanta fantasia, i ragazzi hanno dato vita ad un flash mob, perfettamente sincronizzato, ma soprattutto fortemente espressivo delle loro singole individualità.
Il secondo progetto “Cinemamente”, invece, ha visto coinvolti i ragazzi e le ragazze delle classi terze e quarte in un percorso di analisi, studio e scoperta dei segreti del Cinema e degli elementi audiovisivi che caratterizzano la scelta delle immagini, la peculiarità della grammatica cinematografica, nonché la specificità di tecniche e strumenti. Mediante un'attenta mediazione didattica, ciascun allievo ha potuto cimentarsi nella sperimentazione di conoscenze e abilità narratologiche, opportunamente rivisitate, e nell'approccio al racconto filmico, rilevando affinità e differenze all'interno degli aspetti fondamentali dell'analisi testuale. L'esperienza narrativa in ambito cinematografico si è tradotta in momento educativo privilegiato del linguaggio dei simboli, attraverso una proiezione del componimento audiovisivo in un'ottica universale, come momento di testimonianza collettiva. Grande spazio in questo straordinario percorso ha avuto lo Storytelling che, oltre alla narrazione, prima grafica e poi digitale, ha permesso la realizzazione del diario di bordo per consentire ai ragazzi e alle ragazze coinvolte di riflettere sul percorso evolutivo del proprio pensiero in relazione all'attività. Al termine delle attività previste ed in raccordo con le docenti del gruppo Robo…cimentiamoci, i giovani cineamatori hanno provato a realizzare un semplice story-board relativo alle esperienze progettuali dei ragazzi coinvolti nei laboratori del progetto di robotica, tentando di mettere in campo praticamente quanto appreso a livello teorico. Digitale e analogico, comunicazione non verbale e verbale, logica ed emozione: due progetti differenti, due approcci didattici quasi inconciliabili, due strategie metodologico-operative alternative, ma solo in apparenza. Perchè se è vero che questo nostro tempo ha bisogno di essere narrato con parole nuove, dense di contenuto e cariche di meraviglia, tocca accettare l'assunto per cui il digitale è insieme pensiero e azione, capacità di ridurre la distanza tra teoria e prassi, imparare ad imparare e rendere possibile l'impossibile. Unendo le parole alla dialettica digitale, possiamo costruire mondi nuovi, che insistiamo a chiamare virtuali, ma che sono molto più reali di quanto crediamo. Sono solo progetti scolastici, ma forse possono davvero insegnare alle future generazioni a mediare tra passato e futuro per inventare un nuovo presente, capace di superare gli ostacoli che la modernità inevitabilmente continuerà a proporci.
di Redazione
14/06/2022 alle 08:07:04
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