ASTA CONTESTATA
Vendita ex macello comunale: cala un alone di mistero
Pare che la questione debba tornare in consiglio comunale per l'approvazione di una nuova variante urbanistica rassicurante
L'ex macello comunale
FASANO – C'è un alone di mistero sulla vendita dell'ex macello comunale. Il fatto che sia andata deserta l'asta, per certi versi, potrebbe essere stato addirittura un bene per l'amministrazione comunale. Infatti gli stessi amministratori, per tagliare la testa al toro, pare abbiano deciso di portare la questione in uno dei prossimi consigli comunali e non procedere al secondo bando con relativo abbassamento del 10% sul prezzo di partenza. Ma cosa è successo? Per quella struttura, l'amministrazione comunale, nel 2002, guidata dall'allora sindaco Vito Ammirabile, decise di partecipare a un progetto regionale che assicurava finanziamenti di rivalutazione di aree dismesse a patto che si costruissero abitazioni per ceti meno abbienti. Ecco quindi che il 14 giugno del 2003 il consiglio comunale approvò, proprio per quell'area, una variante al piano regolatore generale per cui da zona D1 (quindi prettamente commerciale) l'ex macello diventò zona residenziale di tipo C. Contestualmente lo stesso consiglio comunale approvò il progetto preliminare che avrebbe consentito di realizzare lì (dopo la demolizione dei corpi esistenti) tre palazzine di tre piani ciascuna per un numero totale di 27 appartamenti (9 per ciascuna palazzina). Gli appartamenti dovevano avere una superficie di 95 mq. (tre appartamenti per ciascuna palazzina) ed una superficie di 55 mq. (6 appartamenti per ciascuna delle tre palazzine). La superficie complessiva del lotto è di 2770 mq., di cui 1550 mq. di superficie coperta e 1220 mq. di area scoperta pertinenziale. Attualmente, esistono tre corpi di fabbrica, di cui uno a forma semicircolare, uno di forma rettangolare ed un terzo a forma di T; nell'angolo sud dell'area vi è, inoltre, un piccolo fabbricato di forma rettangolare. Sulla carta, dunque, un'asta appetibile tanto che la base di partenza, da parte dell'amministrazione, è stata di 647.734,97 euro.
Ma anche se il progetto preliminare e la variante sono del tutto regolari in quanto hanno ottenuto l'approvazione del consiglio comunale occorre dire che il progetto per cui tutto venne fatto non ottenne il finanziamento dalla Regione. Ed ecco quindi l'ipotetico inghippo che potrebbe sorgere. La variante urbanistica e il conseguente progetto preliminare erano legate a quel tipo di situazione: costruire case per edilizia popolare e i meno abbienti. Ora, l'amministrazione comunale, insieme al bando di alienazione, ha anche inserito il progetto preliminare del 2003 che, però, potrebbe magari essere invalidato se qualcuno obiettasse sulla questione con tanti rischi per l'eventuale compratore che si ritroverebbe il tutto bloccato e con la conseguenza che quest'ultimo possa chiedere i danni all'amministrazione stessa. Sono stati alcuni esperti del settore a far notare la questio. Ecco quindi che si è deciso di riportare il tutto in consiglio comunale per una nuova approvazione che risolva tutto. E' un passaggio del tutto regolare ma resta un dubbio: e se l'asta fosse andata a buon fine?
di Alfonso Spagnulo
04/12/2012 alle 08:42:05
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