ATTUALITà
La scomparsa di Nunziatina Sgura
Donna di grande cultura aveva scritto numerosi romanzi e libri di poesia, presenti in diverse antologie di poeti e narratori contemporanei

Fasano – Lutto nel mondo della cultura fasanese. Il 30 aprile all'età di 90 anni, a Pezze di Greco è scomparsa Nunziatina Sgura. Ostunese di nascita e fasanese d'adozione dopo il matrimonio con il prof. Pietro Caroli, si è occupata di scrittura sin dalla sua giovinezza. La sua produzione, che spazia dalla poesia alla prosa, è presente in diverse antologie di poeti e narratori contemporanei.
Per comprendere le capacità narrative, riportiamo una parte di una relazione tenuta nella sala di rappresentanza del Comune di Fasano il 13 maggio 2010 dal prof. Antonio Carbonara in occasione della presentazione di un suo volume, “L'uomo venuto dal mare”
«Il romanzo di Annunziata Sgura contiene non una storia, ma tante storie, modulate su un tema: la vita è dolore, ma c'è l'amore che lo esorcizza.
La narrazione si dipana per cerchi concentrici su una spirale avvitata sulla storia di Marietta, una ragazza madre, inchiodata alla croce della vita.
È un romanzo sviluppato in una circolarità labirintica, che crea suspense, nello srotolarsi delle storie raccontate, in risposta alle urgenti domande drammaturgiche configurate dal copione.
Ogni personaggio ha una storia ed è una storia: Michel, Ritella e Antonio, Isabelle e Giselle, Suor Maria Dolores, Michelino, l'orfanella, il belga pelato, Adelina, Stefano.
I personaggi e la narratrice si interfacciano: l'autrice pensa, fa vagare lontano la mente, libera i pensieri e poi li rincorre, crea, combina, produce, per cui il lettore è sedotto, incantato e stregato.
Dice Anton Cechov nel testo “Senza trama e senza finale. 91 consigli di scrittura” che “la scrittura si deve intrecciare continuamente con la vita”, attraverso il medium del narratore.
Nel romanzo della Sgura si susseguono pagine narrative, pagine descrittive e pagine di riflessione.
È seguita la tecnica suggerita da Aristotele, articolata nelle fasi dell'esordio, della complicazione, della peripezia, della catastrofe o scioglimento. Ogni protagonista ha un suo antagonista: Marietta ha come antagonista il padre, Armand ha come antagonista la madre.
La narratrice è presente in un dispositivo narrativo che ha un punto di vista onnisciente: si osservino le riflessioni dell'autrice calate nel testo, alla maniera di Manzoni.
I personaggi sono descritti con attributi qualificativi che marcano con precisione i tratti fisici e gli atteggiamenti. Gli ambienti non si sottraggono alla precisione descrittiva.
La narrazione è eterodiegetica, perché chi racconta non è un personaggio della storia.
Ci poniamo la domanda sulla cifra autobiografica del romanzo.
La Sgura dice che il dolore ha influenza nella sua vita e che l'amore lo esorcizza.
Il romanzo è un intreccio di situazioni di dolore, ma anche di anelito all'amore: questa dicotomia è presente nei personaggi come Marietta, Ritella, Maria Dolores, Giselle, Isabelle.
La scrittura per la Sgura ha una funzione liberatoria, catartica, quando per incanto trova il gesto e l'accento, il tono e l'espressione, in una traiettoria d'arte non dissimile da quella delicata di Ada Negri e Grazia Deledda, affidata in gran parte ai movimenti di scena.
Certo, ogni scrittore è quello che scrive, diceva Hegel, ma anche ciò che non scrive, aggiungo io, che si coglie negli spazi e nei silenzi da decifrare sul pentagramma del linguaggio emozionale».
Alla famiglia Caroli le condoglianze della redazione di Osservatorio.
di Redazione
02/05/2022 alle 15:56:12
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