ATTUALITà
Pietro Conversano ha abbandonato la sua vita o è stato indotto ad abbandonarla?
Pubblichiamo una lettera della famiglia dell’ex finanziere, a tre anni dalla sua scomparsa,
Fasano - Una famiglia affiatata quella del fasanese Conversano Pietro, l'ex finanziere in servizio a Monopoli. Una divisa ed un lavoro onorevole e di responsabilità, una moglie innamorata e due figli adorabili e la passione per la pesca e la cucina. Sornione e spassoso, così lo hanno descritto i suoi colleghi ed anche disponibile a sostituirli in doppi turni, in caso di carenza di personale.
Una vita apparentemente invidiabile e appagante vista dall'esterno. Allora qual è la ragione che avrebbe spinto il militare ad abbandonare tutto per darsi addirittura alla latitanza, in compagnia della pistola d'ordinanza? Già latitante! Perchè ricercato come disertore ancor prima che di persona scomparsa! Quale incomprensibile tarlo lo torturava al punto di dare un taglio netto con tutto e tutti e non tornare più? Nessuno a tre anni dalla sua scomparsa sa rispondere. Non lo sanno i suoi superiori che appunto lo cercano per giudicarlo per diserzione, anche se le note informative lo dichiarano eccellente, seppur dal momento dell'arruolamento non è stato più sottoposto a visite e test psicoattitudinali; non sa rispondere la famiglia e non lo sa chi ha indagato sulla sua scomparsa, tant'è che il suo fascicolo in Procura è stato archiviato come allontanamento volontario. C'è qualcosa che non torna! Possibile che sia stato così egoista da lasciare la famiglia senza stipendio e senza pensione e nell'impossibilità di riscuotere l'indennità di buonuscita, bloccata sino alla dichiarazione di morte presunta, che potranno richiedere solo dopo 10 anni dalla scomparsa? Nei giorni precedenti la sua scomparsa aveva chiesto dei giorni di ferie all'insaputa di sua moglie. Dove si è recato durante le ore in cui la famiglia lo sapeva al lavoro? Qualcuno lo ha sicuramente incontrato in orari insoliti aggirarsi su Fasano o paesi limitrofi e forse sarebbe stato opportuno ricostruire i suoi movimenti nei giorni precedenti per ricercare le motivazioni oggi, a distanza di tre anni ancora oscure, oppure è da credere del tutto normale che si valuti esclusivamente quanto accaduto e ripreso quel 13 febbraio del 2019, che fissa, per lui, la fine della vita civile e per la famiglia l'inizio di un incubo senza precedenti! I motivi sono da ricercare anche nei numerosi testi letti riguardanti la profondità del pensiero e l'universalità dello stesso? Come ha potuto convivere tanti anni inquadrato in un sistema fatto di rigide regole e al tempo stesso concedere al suo io di librarsi nell'universo? Quale equilibrio improvvisamente si è rotto? Cosa è davvero accaduto a Pietro Conversano? E quell'arma portata con sé è un'arma di difesa o di resa? Gli interrogativi sono tanti, in parte le risposte sono da ricercare nei numerosi scritti e appunti raccolti nel corso degli anni, alcuni risalirebbero al 2008. Una cosa è certa per la sua famiglia: la sua scomparsa è un mistero e non sarebbe andato via lasciando sul lastrico la famiglia e abbandonando i suoi figli. Il coro è unanime: “se sei vivo, e il tempo affievolisce anche questa speranza, e puoi ascoltare i nostri appelli torna da noi! Ti aiuteremo!” Torna papà!
I familiari sono sostenuti dall'Associazione Penelope che si unisce al loro appello.
di Redazione
13/02/2022 alle 08:55:51
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