PERICOLO AMMINISTRATIVO
Ex scuola elementare di Montalbano ed ex macello: nessuno li vuole e per il Comune di Fasano sono guai seri
L'amministrazione comunale pensava di fare immediatamente cassa alienando alcuni suoi beni ma non aveva fatto i calcoli con la crisi
L'ex macello comunale
FASANO - Solo un miracolo e una serie di combinazioni fortunate potrebbe ormai salvare il Comune di Fasano dallo sforare il patto di stabilità. Proprio ieri (lunedì 26 novembre) l'ente guidato dal sindaco Lello Di Bari ha messo in vendita, con un apposito bando, i locali commerciali siti ai Portici. Questo dovrebbe essere l'unico complesso, a meno di clamorosi colpi di scena, che l'amministrazione fasanese riuscirà ad alienare senza grossi patemi d'animo data l'appettibilità del sito ma soprattutto la volontà già espressa dai commercianti attualmente fittuari di acquistare i singoli locali.
Nelle settimane scorse, invece, sempre l'amministrazione Di Bari ha posto in vendita la ex scuola elementare di via Teano a Montalbano e l'ex macello comunale. Ma la crisi non è stata d'aiuto agli amministratori fasanesi dato che in entrambi i casi non sono giunte offerte. Per la scuola di Montalbano sono state indette addirittura due gare. La prima partiva da una base d'asta di 445mila euro. Le richieste potevano essere presentate entro lo scorso 15 ottobre ma, come detto, negli uffici preposti non si fece vivo nessuno. Ecco quindi che si è optato per una seconda gara con un ulteriore ribasso del 10% e il prezzo di partenza fu fissato a 404.545,46 euro. Le domande potevano essere presentate entro il 23 novembre e anche in questo secondo caso nessuno ha voluto comprarla.
Lo stesso dicasi per l'ex macello comunale. Il 19 novembre scorso è scaduto il termine di presentazione delle offerte per l'acquisto della struttura. L'asta sarebbe dovuta partire da 647.734,97 euro. Tanti bei soldini che l'amministrazione fasanese avrebbe voluto incamerare, insieme a quelli della scuola montalbanese per far cassa subito ed evitare lo sforamento del patto. Invece niente. Eppure, come nel caso dell'ex macello, si tratta di un complesso appetibile in quanto su quell'area esiste già un progetto preliminare, approvato dal Consiglio comunale nella seduta del 14 giugno 2003, che consente la realizzazione sul lotto di tre palazzine ad uso residenziale. In quella stessa seduta consiliare fu contestualmente approvata, infatti, la variante al Piano regolatore generale per cui da zona D1 l'area è diventata zona residenziale di tipo C. L'intero complesso, quindi, poteva costituire un buon investimento tenuto conto proprio dell'esistenza già di un progetto e della collocazione strategica del sito sul piano della viabilità. Ma ogni proposito di vendita è miseramente fallito.
Non basterà, quindi, “piazzare” i locali dei Portici per risanare le casse comunali ed ecco, come detto, che lo spettro dello sforamento del patto si avvicina sempre più. Ma a Palazzo di Città sperano sempre in un miracolo. Un compratore dell'ultima ora e un vecchio contenzioso con l'Enel che dovrebbe portare nelle casse oltre un milione di euro potrebbero salvare baracca e burattini. Altrimenti il 2013 si preannuncia davvero nero in quanto lo sforare il patto vuol dire necessariamente tagliare o quantomeno ridimensionare servizi utili ai cittadini.
di Alfonso Spagnulo
27/11/2012 alle 06:17:50
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