ATTUALITà
In regione si parla di Wedding, uno dei settori più colpiti dalla crisi Covid-19
Finalmente, nel Consiglio Regionale del 23 marzo è stata accolta una mozione presentata da Antonella Laricchia che chiede l'istituzione di un distretto regionale del settore
Fasano - Da quello che si apprende da dati non ancora ufficiali, ma facilmente verosimili, dall'inizio della pandemia nel marzo 2020 sono stati annullati quasi sedicimila matrimoni. La nostra redazione si era già occupata dell'argomento con un lungo servizio sul mensile di approfondimento "Osservatorio" nel mese di Maggio 2020 in cui è stata analizzata la situazione dai diretti interessati, le coppie di promessi sposi, ma anche tutta una serie di fornitori di servizi legati al giorno del matrimonio. Ne venne fuori un quadro che non aveva alcuna certezza per la ripresa ma non aveva alcuna intenzione di arrestare la propria attività. Dopo quasi un anno la situazione forse sembra peggiorata in quanto si attendeva speranzosi un ipotetico tavolo di confronto in Regione per stilare una sorta di "protocollo Covid" nei primi giorni di marzo 2021, ma che non è avvenuto. Risultato: la maggior parte delle cerimonie riprogrammate lo scorso anno stanno subendo ulteriori rinvii con sensazioni di sconforto da parte delle coppie che vedono allontanarsi nuovamente il loro grande giorno.
Durante il Consiglio Regionale di martedì 23 marzo, la consigliera ed ex candidata alla presidenza della Regione Puglia, Antonella Laricchia ha presentato una mozione per la tutela del settore wedding. "Quando parliamo di wedding, - spiega la Laricchia - ci riferiamo infatti a tantissimi comparti diversi, trasversali, da quello degli addobbi floreali ai fotografi, alla musica, alla ristorazione, agli abiti da cerimonia. In Puglia nel 2020 avrebbero dovuto celebrarsi 18.836 matrimoni, ma l'85% degli eventi è stato rinviato o annullato, con un crollo del fatturato passato da un miliardo di euro potenzialmente stimato ai 930mila euro reali. E tutto questo rischia di avere ripercussioni pure per gli anni successivi. Istituire un distretto serve a riunire tutti i professionisti del settore: 82 codici Ateco legati al wedding, tante professionalità e tante imprese di qualità con le quali lavorare per costruire un marchio del wedding pugliese. Promuovere l'istituzione del Distretto, per cui mi metterò personalmente al lavoro già da domani, permetterà alla Regione Puglia di avere un interlocutore formale istituzionale di cui portare la voce ai tavoli romani, dove le regioni dovranno dire la loro sul riparto del fondo da 200 milioni previsto dal decreto Sostegni per aiutare anche le attività che si occupano di matrimoni e commercio. Questo è un risultato importante di tutti gli operatori del settore. Il distretto del Wedding deve anche ispirarsi a quei distretti che funzionano nella nostra regione - conclude la consigliera - , penso a Puglia Creativa o al Distretto Informatico, che producono studi, si sostengono a vicenda e sono un ottimo alleato nel mercato per le varie imprese che ne fanno parte. Parliamo di un distretto che ovviamente deve guardare oltre la pandemia, per attrarre turismo e destagionalizzarlo in vari mesi dell'anno. Ci facciamo portatori di valori come l'amore, la famiglia che è sempre bene ricordare e in cui è sempre bene identificarsi".
La mozione è stata accolta in maniera favorevole, come ha sottolineato l'assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci: "Ho accolto in maniera favorevole la mozione della consigliera Laricchia con la quale si chiede il sostegno al comparto delle cerimonie attraverso l'istituzione di un distretto regionale del wedding che unisca le imprese del territorio. Creare dei distretti e favorire la collaborazione e le reti tra operatori è sempre auspicabile soprattutto in questo momento di grande difficoltà che tutti i comparti vivono, in maniera evidente quello del wedding duramente colpito dalle misure restrittive previste per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Va da sé che la Regione può accompagnare tali processi ma non ha potere di iniziativa giacché, come prevede la L.R. 23/2007, l'iniziativa deve partire dagli operatori economici.
Saremo ben lieti di riconoscere e accreditare un nuovo distretto per sostenere gli operatori di questo settore e agevolare l'interlocuzione con tutti coloro che ne sono parte integrante. Il distretto può rappresentare uno strumento agevole per programmare il futuro una volta rientrata l'emergenza sanitaria. In questi mesi ho avuto alcuni incontri con i rappresentanti del wedding e conosco bene la situazione del settore per averla ascoltata dalla loro stessa voce. Anche a sostegno della loro condizione, proprio ieri abbiamo inviato alla conferenza Stato-Regioni una comunicazione rivolta ai ministri Franco e Gelmini contenente alcune nostre integrazioni all'attuale stesura del DL Sostegni. Un decreto che destina al wedding uno stanziamento che solo nei prossimi giorni capiremo se è sufficiente a garantire la ripresa e la ripartenza di un settore che ha visto nell'ultimo anno l'annullamento del proprio fatturato".
Ma bisogna sottolineare come la Regione e il Governo in un anno di pandemia non si sono mai occupati di un settore che è trainante. Forse che gli introiti derivati dal settore del wedding, a cui bisogna aggiungere il connesso comparto turistico, non sono una fetta importante del reddito di molte famiglie che hanno puntato la propria attività lavorativa in questo settore?
Bisogna che la politica apra gli occhi su questo prima che molti di questi operatori si rivolgano ad altre tipologie di attività non lecite per sostentare la famiglia.
di Redazione
26/03/2021 alle 05:53:24
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