CASI LIMITE
Lucchetto all'uscita di sicurezza e ufficio protesi: interviene il direttore generale Asl Paola Ciannamea
Il più alto dirigente dell'Azienda sanitaria brindisina chiarisce le due questioni spiegando come ci sia già mossi per risolverle
L'ufficio protesi della Asl a Fasano
FASANO - Niente più lucchetto all'uscita di sicurezza dell'ospedale “Umberto I”. Disponibilità di montacarichi per disabili all'ufficio protesi. Nei giorni scorsi erano state diverse le polemiche su due casi accaduti a Fasano e denunciati da Osservatoriooggi.it e Quotidiano di Brindisi: un'uscita di sicurezza dell'ospedale risultava chiusa dall'interno con un lucchetto che bloccava i maniglioni antipanico e l'ufficio protesi che era stato trasferito da piano terra al primo piano della struttura di via dell'Artigianato. Sulle due questioni è intervenuta, con garbo e chiarezza, il direttore generale della Asl brindisina Paola Ciannamea che ha inviato una nota per motivare le problematiche e soprattutto dichiarare di averle risolte. La stessa Ciannamea, appresa le notizie, ha chiesto delucidazioni ai dirigenti delle strutture interessate e ha quindi ritenuto giusto precisare le situazioni.
«Il lucchetto alla porta di accesso secondario all'ospedale di Fasano risulta opportunamente rimosso – dice la Ciannamea -. E se vale, a giustificare l'autorizzazione provvisoria di quel presidio di sicurezza, che l'accesso individuato nell'articolo risulti aperto, per il pubblico afferente all'ufficio vaccinazioni, solo dalle 8 alle 11 di ogni giorno dal lunedì al venerdì, e che pertanto, con quella iniziativa si siano voluti semplicemente salvaguardare utenti ed operatori da piccoli furti di cui si sono avute ripetute segnalazioni. Giova ammettere che la recente dotazione di una telecamera con collegamento diretto alla postazione della guardia giurata ubicata all'ingresso principale corrisponda ad un più adeguato livello di civiltà. Dunque quella catena e quel lucchetto erano stati già concepiti con un carattere di provvisorietà che, forse, l'attento intervento del giornalista ha condotto in una ragionevole tempistica». Viene anche precisato che l'accesso per diversamente abili all'intera struttura ospedaliera di Fasano è garantito sia dall'ingresso principale che da cinque elevatori per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Il direttore generale, nella sua nota, parla anche dell'ufficio protesi. «Va evidenziato che agli utenti diversamente abili – dice ancora Paola Ciannamea -, l'accesso all'ufficio protesi distrettuale ubicato al primo piano di via dell'Artigianato è garantito dal montascale (utilizzabile con l'ausilio di un operatore preposto, che può essere contattato attraverso il citofono allocato a piano terra e reso evidente da apposita segnaletica). Inoltre il trasferimento di alcuni uffici distrettuali al primo piano, disposto proprio per assicurare una migliore accoglienza degli utenti in una sala d'attesa dignitosa e confortevole, non ha trascurato la predisposizione, al piano terra, di una saletta dove è possibile, per i cittadini diversamente abili, evadere pratiche del settore protesico mediante l'incontro diretto con un operatore del servizio». Infine la stessa alta dirigente dell'Asl ha manifestato apprezzamento per le opportune e corrette segnalazioni che «in un virtuoso esercizio di cittadinanza, contribuiscono al miglioramento della vita sociale quanto le precise informazioni istituzionali sul reale funzionamento dei servizi».
di Alfonso Spagnulo
09/11/2012 alle 03:07:58
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