QUESTIONE DI DECORO
Dehors: tra regolamento e libera interpretazione
Approvato in Consiglio comunale il Regolamento dei dehors. Il centro storico, intanto, viene riconsegnato alle auto.
Largo Seggio martedì 6 novembre ore 19.00
FASANO - Avanti Cristo. Dopo Cristo. Siamo all'anno zero per i dehors o gazebo in territorio comunale. Approvato ieri (martedì 6 novembre), in Consiglio comunale con 14 voti favorevoli e 7 contrari il "Regolamento disciplinante l'Arredo Urbano con la realizzazioni di Dehors".
Con il nuovo Regolamento l'amministrazione comunale intende disciplinare l'installazione di manufatti e strutture precarie utili ai commercianti e finalizzate all'arredo urbano, al fine di svolgere un'importante funzione di riqualificazione urbana e incrementare la vocazione turistica della città.
L'obiettivo, quindi, è quello di fornire servizi per il turismo.
Il Regolamento definisce anche cosa si intende per dehors ovvero "la struttura precaria costituita da un insieme di elementi mobili posti in modo funzionale e armonico sullo spazio pubblico o privato gravato da servitù di uso pubblico. I dehors sono rigorosamente destinati a un uso limitato nel tempo e volti a soddisfare le esigenze delle attività commerciali nell'arco temporale della loro durata; devono, quindi, essere collegati a un'attività di pubblico esercizio di somministrazione."
Sia che il dehors sia stagionale (con autorizzazione inferiore all'anno solare) o continuativo (massimo 5 anni) nell'installazione e nella rimozione non devono comportare escavazioni e manomissioni dello spazio pubblico dove sono allocate.
Ma dove possono essere installati i gazebo?
I dehors potranno essere installati sia in aree pubbliche che in aree private gravate da servitù di uso pubblico - ad eccezione degli spazi riservati alla sosta dei veicoli - all'interno dei centri abitati del territorio comunale fatti salvi, sempre e comunque, i requisiti igienico-sanitari . In ogni caso nell'installazione del dehors dovrà essere lasciato uno spazio per permettere il passaggio pedonale, tra il muro dell'esercizio e il dehors stesso, che, di norma, deve essere non inferiore a metri 2.00. In deroga, quando sussistano particolari esigenze o caratteristiche geometriche della strada o del marciapiede, confermate da parere del Comando di Polizia Municipale, è possibile lasciare uno spazio ridotto, non inferiore a metri 1,20. Nel centro storico è ammessa, sempre previa autorizzazione e parere favorevole del Comando dei Vigili Urbani, l'occupazione di marciapiedi oppure, in assenza di marciapiedi, degli spazi comunque adiacenti ai fabbricati dell'esercizio, a condizione che sia garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria.
Se nel centro storico è permessa l'installazione di dehors anche a 30 metri dall'ingresso dell'esercizio commerciale nelle restanti zone non è consentito l'attraversamento di strade soggette a eccessivo e pericoloso transito dei veicoli, salvo che la strada si trovi in un'area pedonalizzata o che il traffico sia interdetto nelle ore in cui si esplica l'attività.
Che tipo di test occorrerà superare per verificare che il traffico di Piazza Ciaia oppure Corso Vittorio Emanuele non sia effettivamente eccessivo e/o pericoloso? Nel tratto del Corso Garibaldi compreso tra piazza Ciaia e via Roma, nel tratto del corso Vittorio Emanuele compreso tra piazza Ciaia e via Mignozzi e nell'”Umbraculum”, sono comunque consentiti i soli dehors che possano essere rimossi quotidianamente (in questo caso paròiamo di semplici ombrelloni, tavoli e sedie).
Riguardo le strutture non rimovibili quotidianamente l'estensione lineare frontale non deve essere superiore a quella detenuta dall'esercizio commerciale e la superficie occupata non può essere superiore alla superficie di somministrazione autorizzata; qualora la superfice sia maggiore di quella interna di somministrazione, sono soggette a canone concessorio dovuto in aggiunta al tributo previsto per l'occupazione di suolo pubblico.
Oltre alle caratteristiche, tipologie e materiali da utilizzare per i dehors all'interno del regolamento troviamo punti riguardanti tavoli, sedie, supporti per menù, illuminazione e climatizzazione .
Tanto da studiare quindi per commercianti e progettisti che vorranno addentrarsi nella materia dehors.
Per chi invece ha già il suo "bel" gazebo non potrà far altro che aspettare il termine della concessione. Solo allora sarà, infatti, costretto ad adeguarsi al nuovo regolamento. In questo caso la maggioranza ha voluto salvaguardare anche qualche "interesse" pregresso dato che avrebbe potuto quantomeno fissare a due anni il termine ultimo per mettersi in regola.
L'Amministrazione comunque ha lasciato ampi margini all'interpretazione del regolamento il che fa pensare che si vorrà incentivare l'installazione di strutture più o meno invadenti agevolando le attività commerciali.
Nel frattempo, comunque, ci chiediamo - se la finalità del regolamento è anche fornire servizi al turismo - come mai non si adottano politiche di incentivo per gli esercizi commerciali presenti nel centro storico?
In questi giorni, ad esempio, abbiamo notato come Largo Seggio nei pressi della Biblioteca comunale sia stato riconsegnato alle auto. Per anni eravamo abituati a vedere il largo abbellito con tavolini e ombrelloni e vederlo ridotto a parcheggio "privato" è un peccato oltre che uno scempio.
Secondo Michele Muolo, titolare del Caffè 138 White «una sinergia tra pubblico e privato potrebbe portare ad un arredo permanente di Largo Seggio - così come di tante altre zone del centro storico - senza però gravare ulteriormente sulle tasche degli esercenti».
di Redazione
07/11/2012 alle 09:11:51
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