DIATRIBA SILVANA
Antenna alla Selva: in consiglio faccia a faccia tra Bianchi e Angelini
Il capogruppo del movimento "in Comune" Vito Bianchi ha presentato un'interrogazione urgente alla quale ha risposto l'assessore Angelini.
Vito Bianchi
FASANO – Era uno degli argomenti più attesi del consiglio comunale tenutosi ieri (martedì 6 novembre) a Fasano. Parliamo della tanto discussa nascente antenna alla Selva che ha visto innescare una serie di polemiche a cominciare da quella del consigliere comunale del movimento “in Comune” Vito Bianchi che già in passato aveva contrastato la nascita dell'impianto. Bianchi ha parlato di illegittimità nella sua interrogazione urgente presentata in assise. «La realizzazione, nel cuore della Selva di Fasano, della torre-faro alta trentacinque metri, è illegittima – dice Bianchi - La procedura per l'impianto della mega-antenna silvana confligge palesemente col regolamento approvato dal consiglio comunale di Fasano il 17 dicembre 2009. In pratica, l'amministrazione smentisce se stessa. Non so se succede anche altrove».
Il consigliere comunale si riferisce al regolamento per l'installazione, la modifica, l'adeguamento delle stazioni radio base per la telefonia cellulare e degli impianti di radiotrasmissione in genere” e in particolare alla mancanza di un piano comunale di localizzazione. «Di questo piano non c'è traccia – dice Bianchi -. Non è stato mai varato. Dunque, il procedimento per l'antenna silvana non poteva essere nemmeno aperto. E manca anche il parere obbligatorio e vincolante dell'esperto paesaggista». In assise è arrivata però la risposta dell'assessore all'urbanistica Giuseppe Angelini. «Dalle verifiche che ho potuto condurre negli uffici, posso confermare che il Comune di Fasano non è dotato del Piano Comunale di Localizzazione – ha spiegato Angelini -. Allo stesso tempo non mi risulta che tale atto sia propedeutico per legge alla installazione di impianti di fonia mobile. La norma di riferimento a riguardo è il Decreto Legislativo.259 del 2003 e non credo che subordini le installazioni a tale atto pianificatorio. Mi riservo comunque un approfondimento a riguardo, poiché il riscontro immediato alla interrogazione urgente proposta non me lo ha consentito. A memoria credo che la previsione di tale strumento sia prevista dalla normativa regionale e comunque non in modo prescrittivo, ma sempre nell'ottica di un migliore governo del territorio. Come è noto, gli impianti di telefonia sono assimilati alle urbanizzazioni primarie e procedono pertanto con la forza della pubblica utilità (rendendo possibile anche l'esproprio) e sono soggetti alla sola Dia, quindi ad un titolo abilitativo semplificato.
Con il regolamento comunale approvato con Dcc n. 58 del 2009 il Comune di Fasano ha subordinato l'installazione delle antenne ad una autorizzazione comunale (nell'ottica di una maggiore cautela), riservando la Dia ai soli casi in cui le proposte di installazione fossero compatibili con Piani di Localizzazione, se esistenti. Diversamente, la interpretazione secondo cui, in assenza di tali piani non si possa procedere ad alcuna installazione, con autorizzazione o con semplice Dia., comporterebbe una compressione della possibilità di poter garantire il servizio da parte dei gestori, con una prevedibile soccombenza in sede di giustizia amministrativa.
Circa le questioni paesaggistiche osservo che nella documentazione presentata dal gestore istante, mi risulta sia ricompresa la documentazione finalizzata all'acquisizione del parere paesaggistico. La commissione paesaggistica, nel frattempo insediatasi invece dell'esperto paesaggista, ha ritenuto di non esprimersi in quanto l'area interessata dalla installazione è ricompresa nei cosiddetti “territori costruiti”, ambiti entro i quali non si applicano le previsioni del Putt. Di tanto è in atti attestazione del dirigente responsabile dell'Area Pianificazione e Gestione del Territorio In definitiva, non ritengo corretto dire che le antenne per la telefonia siano installate senza ottemperare al regolamento comunale, mentre si può certamente intervenire a beneficio del buon governo del territorio predisponendo il Piano di Localizzazione e aggiornando lo stesso regolamento, meglio se integrato nel Regolamento Edilizio vigente. In tal senso orienterò il mio impegno, sapendo già che sarà molto complicato apportare significativi miglioramenti anche a causa della carenza di personale. Basti sapere che l'unico funzionario che si occupava della tematica ambientale è in pensione dal 1 agosto scorso e non vi è ancora previsione di una sua sostituzione».
di Alfonso Spagnulo
07/11/2012 alle 00:41:30
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