IPOTESI CASINò
A Fasano dilaga il gioco d'azzardo lecito: è il caso di emulare Bolzano
Aumentano a dismisura i malati di ludopatia mentre il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso lancia l'ennesimo grido d'allarme
FASANO – Nella nostra città sta dilagando a macchia d'olio la mania del gioco alle slot machine. Se ne vedono dappertutto e di tutte le salse. Mentre i ludopatici aumentano in maniera esponenziale su tutto il territorio non è ancora tramontata definitivamente l'ipotesi che alla Selva di Fasano possa nascere un kursaal (grande sala-gioco definito anche piccolo casinò) che la Gamenet (società specializzata del settore), d'accordo con l'amministrazione comunale, potrebbe creare nel Palazzo dei Congressi. Il sindaco Lello Di Bari ha più volte ribadito, però, che consulterà associazioni e cittadini quando sarà il momento.
Intanto il primo cittadino, per arginare anche il fenomeno del “gioco elettronico” le cui vittime sono in aumento (uomini e donne che soffrono di dipendenza dal gioco d'azzardo e rovinano le proprie famiglie), potrebbe magari prendere esempio dal suo collega di Bolzano che con un'ordinanza ha ordinato la dismissione delle slot machine dall'interno dei bar che hanno luoghi sensibili nel giro di 500 metri. Il provvedimento dell'amministrazione altoatesina riguarda, come detto, solo i bar e non le sale da gioco autorizzate e le tabaccherie. Già in precedenza la stessa amministrazione aveva emanato alcune linee guida costringendo i titolari dei bar e delle tabaccherie a delimitare gli spazi delle slot machine in modo da impedire la vsita agli avventori.
E a proposito sempre del gioco d'azzardo lecito ecco giungere l'ennesimo grido d'allarme del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Il 31 ottobre scorso, nel corso dell'audizione della Commissione antimafia del Parlamento europeo a Roma, Grasso ha lanciato l'allarme sulle infiltrazioni mafiose nel settore. Lo stesso procuratore ha chiesto ai legislatori strumenti incisivi per estendere anche a questo settore le certificazioni antimafia. Anche il Capo dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio Giovanni Serpelloni, collegandosi alle dichiarazioni di Grasso, ha osservato che «le organizzazioni criminali approfittano da sempre delle debolezze e delle malattie della gente per far soldi sulla loro pelle. Il gioco d'azzardo è una vera e propria malattia che non può più essere sottovalutata anche nei suoi aspetti sociali e di criminalità correlata».
di Redazione
04/11/2012 alle 07:23:02
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