FIGLI E FIGLIASTRI
Nuovo regolamento dehors: il movimento "in Comune" lo critica mentre si chiudono gli occhi sul passato
A quanto pare regnerebbe confusione nel documento licenziato dalle apposite commissioni che ora dovrà affrontare il consiglio comunale
FASANO – I dubbi sollevati da Osservatoriooggi circa il nuovo regolamento dei dehors sembrano trovare giustificazioni dato che anche il movimento civico “in Comune” ha diramato un comunicato in cui critica il documento approvato dalle commissioni e che andrà ora al vaglio del consiglio comunale il prossimo 6 novembre. “Il nuovo regolamento per i dehors fasanesi era un'ottima occasione per disegnare la città, la periferia e le frazioni – scrivono gli esponenti di “in Comune” -. Era un'opportunità straordinaria per dare una connotazione forte all'immagine dei luoghi più pregiati e per sostenere il rilancio di località in sofferenza, impostando su criteri di coerenza stilistica il delicato equilibrio tra esigenze di sviluppo e prospettive di vivibilità. E invece, si sta deliberatamente scegliendo di brutalizzare, ancora una volta, il nostro territorio: i turisti, ma anche molti fasanesi, preferiranno andare a mangiare e bere a Ostuni o Cisternino, piuttosto che ficcarsi in una baracca come quelle che presto vedremo sorgere ovunque (e che in alcuni casi già esistono), col rischio, fra l'altro, di vedersi piombare addosso una motocicletta o un'autovettura a tutta velocità!
Siccome la cosa è grave ed evidente, il movimento “in Comune” chiede pubblicamente se i membri del governo cittadino siano davvero consapevoli di quanto stia per avvenire, e se abbiano compreso le conseguenze della scriteriata decisione di fare una “baraccopoli” del nostro territorio. Chiediamo loro un atto di serietà, perché, una volta installati dei dehors (spesso diversissimi l'uno dall'altro per gusto e strutture), essi potrebbero non essere più rimossi per decenni, costituendo un danno irreparabile per il nostro comprensorio. Altro che “funzione di riqualificazione urbana”, altro che intenzione di “incrementare la vocazione turistica della città”, come richiamato nella premessa del regolamento: un regolamento che produrrà effetti di segno esattamente contrario rispetto alle premesse, consegnando ai cit-tadini e ai turisti una città disordinata e confusa. D'ora in poi, il governo cittadino, con la maggioranza di consiglieri che lo sostiene, dovranno prendersi tutte le responsabilità dello scempio che stanno perpetrando: noi di “in Comune”, con il nostro consigliere comunale, Vito Bianchi, solidali coi tantissimi cittadini che si vedono assediati da nuovi “mostri” spacciati per dehors, prendiamo sin d'ora le distanze dalla scelta di fare di Fasano un “far west”: daremo battaglia sulla questione.
Tra i punti più discutibili, si evidenzia la possibilità di estendere la superficie esterna oltre la superficie interna licenziataria per la somministrazione, a condizione che si paghi la Tosap in misura triplicata per la superficie eccedente. Con questo meccanismo si lascia passare un messaggio negativo, ovvero che con il denaro si possa comprare il paesaggio urbano e la vivibilità del nostro centro storico e delle frazioni. E' un approccio metodologico vecchio e che rifiutiamo con forza. E a proposito delle frazioni: sarebbe stato auspicabile una strategia utile al rilancio delle località collinari, applicando, per esempio, la Tosap in misura ridotta per i primi 3 anni dal rilascio della concessione per il dehors. In questo modo si sarebbe incoraggiato l'investimento in luoghi che necessitano di rilancio. Si sarebbe inoltre potuto differenziare la tipologia di dehors in armonia con la diversità ambientale: alcune tipologie sarebbero state più indicate per le località marinare e altre per le località collinari e le frazioni interne. E' stato infine cancellato l'articolo che prevedeva l'adeguamento delle strutture esistenti al nuovo regolamento entro due anni dall'entrata in vigore: e su questo, lasciamo che ognuno tragga le proprie conclusioni, trattandosi di un evidente “salvagente” per sanare situazioni pregresse e, a dir poco, imbarazzanti”.
Quest'ultimo punto puzza di clientelismo lontano un miglio e così ci saranno ancora dehors che avranno al proprio interno la targa toponomastica della via in cui è nato. Intanto attendiamo risposte circa i due interrogativi posti dalla nostra testata nei giorni scorsi. Il primo riguarda il dehors nato nei pressi dello stadio comunale: la polizia municipale ha accertato un abuso edilizio e nonostante questo non c'è stata alcuna sospensione dei lavori. E' lecito sapere, magari dalla stessa Polizia municipale o dall'ufficio urbanistico, se questo è legittimo? Basterebbe un sì o un no, chiaramente giustificato. E poi il venditore ambulante di via Giardinelli che non smonta la sua “bottega” come tanti altri. Anche in questo caso è tutto regolare? Anche in questo caso giriamo il quesito a chi di competenza. Se non ci saranno ancora una volta risposte allora gireremo i quesiti al primo cittadino.
di Redazione
30/10/2012 alle 00:20:19
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