EMERGENZA CORONAVIRUS
Nel mese di marzo a Fasano mortalità aumentata del 65%
Nel terzo mese dell'anno si è registrato un aumento incredibile dei decessi rispetto a gennaio e febbraio: la causa è del coronavirus?
Fasano - La sera del 9 marzo Giuseppe Conte in televisione annunciava che tutta Italia sarebbe diventata “zona rossa” con il decreto da lui denominato “io resto a casa” e il giorno prima avevamo tutti visto in televisione le immagini della “fuga notturna da Milano” di tanti che cercavano di scappare dalla Lombardia prima che fosse dichiarata “Zona rossa”.
Solo in quel momento a Fasano ci si è resi conto che il coronavirus avrebbe avuto un effetto sulle nostre vite e solo allora ci si è cominciati ad allarmarsi. Preoccupazioni che sono aumentate dopo il primo caso accertato di contagio del Covid-19, ufficializzato il 20 marzo, e che dovrebbero aumentare ancor di più dopo il primo decesso ufficiale causato dal coronavirus, verificatosi il 22 aprile. In realtà il virus era presente nel nostro territorio già da diverso tempo prima della famosa conferenza stampa del Presidente del Consiglio o almeno questo è quello che farebbe pensare un dato abbastanza anomalo: quello dell'alto numero dei decessi nel mese di marzo.
A Fasano a marzo sono morte 33 persone e di per sé non è una cifra sbalorditiva, anzi è perfettamente in media con il numero dei decessi nello stesso mese degli ultimi cinque anni. Ma c'è un elemento che bisognerebbe considerare: a Fasano nei primi due mesi del 2020 ci sono stati molti meno morti rispetto alla media degli ultimi anni: 21 nel primo mese, contro una media di 36,6, e 19 a febbraio, a differenza di una media di 35,4. Una diminuzione di oltre il 40% che ha dell'incredibile, se non fosse che è una caratteristica che si è riscontrata in tutta Italia. Gli esperti del Ministero della Salute ritengono che ne sia causa un inverno molto caldo (il secondo più caldo degli ultimi decenni), che avrebbe provocato una bassa letalità nelle fasce più deboli della popolazione.
Alla luce di questa informazione il dato che sorprende è quello di marzo, perché con un marzo altrettanto caldo, ci sarebbe dovuta essere una diminuzione dei decessi come a gennaio e febbraio, che solitamente sono i mesi dell'anno con la più alta mortalità. Invece si è registrato un aumento del 65% di morti rispetto alla media dei primi due mesi dell'anno, un elemento che stupisce ancor di più se si considera che, negli ultimi anni, solamente nel 2018 si era verificato a marzo un aumento dei decessi rispetto ai primi due mesi e questo era stato solo del 18,3 %.
Ovviamente, in teoria potrebbero esserci diverse ragioni per spiegare l'aumento dei decessi, ma c'è un altro elemento che fa pensare che tutto sia collegato alla pandemia del Covid-19, in maniera diretta o indiretta. Anche nei Comuni vicini al nostro c'è stato un calo dei decessi nei primi due mesi dell'anno e un'improvvisa impennata nel periodo fra il 1 marzo e il 4 aprile.
Da un'indagine Istat è stato scoperto che c'è stato un aumento della mortalità rispetto alla media degli ultimi cinque anni in quelle cinque settimane: a Monopoli del 43,8%, a Carovigno del 29% e a Ceglie Messapica del 66,7%. Considerato che i dichiarati decessi per coronavirus nei tre Comuni erano 12 in quel periodo, questi non spiegano del tutto questo dato, che fa ancor più impressione se paragonato all'aumento registrato da Milano nello stesso periodo: il 48,7%.
Non tutti gli altri morti saranno stati causati dal coronavirus, ma sembra evidente che la pandemia stia provocando più decessi rispetto a quel che raccontano le cifre ufficiali. Il territorio fasanese, purtroppo, non sembra essere fuori da questa strage.
di Paolo Pinto
04/05/2020 alle 05:00:18
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