DELIBERA DELL'ASSEMBLEA
Il consiglio regionale ratifica l'adesione di Fasano all'area metropolitana: la decisione finale ora sarà del Governo
L'assemblea ha proposto al governo centrale che siano accettate le volontà dei comuni ma ci sono diverse questioni da risolvere
Il Municipio di Fasano
FASANO – Rispettare le decisioni dei singoli Comuni circa la scelta della Provincia con cui stare. Questo l'invito da parte del Consiglio regionale pugliese al Governo centrale per quanto concerne il riordino delle province. La decisione, che del resto è solo il recepimento della relazione presentata dall'assessore Marida Dentamaro, è stata deliberata ieri (lunedì 22 ottobre) con la maggioranza dei voti ma non all'unanimità in quanto ci sono stati due voti contrari e un astenuto. «Il Consiglio regionale - ha spiegato il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna – preso atto delle deliberazioni dei consigli comunali e dei sindaci, tenuto conto del dibattito svoltosi in assemblea, delibera di chiedere al governo nazionale di tenere in conto le volontà espresse dagli enti locali come da atti deliberativi degli stessi».
A dire il vero il consiglio regionale ha fatto passare anche strane proposte. Un esempio? L'istituenda Città metropolitana di Bari risulta costituita dai comuni delle provincia di Bari e il comune di Fasano che come sappiamo ha deliberato l'adesione a seguito di referendum. Ma all'area metropolitana non vuol essere annessa Molfetta che provocatoriamente vuol dichiararsi indipendente. L'atto d'indirizzo ratificato a maggioranza dal consiglio comunale di Molfetta non è stato l'unico contro l'adesione alla Città metropolitana di Bari: a Molfetta (centrodestra) si aggiungono, ad esempio, Bitonto (centrosinistra), Ruvo di Puglia (centrosinistra), Corato (centrodestra, il cui sindaco è anche presidente regionale dell'Anci), Altamura (centrodestra), altri Comuni dell'alta Murgia (che hanno addirittura minacciato il passaggio alla Basilicata). Insomma, tutte realtà economiche e socio-culturali in competizione con quella barese ormai da decenni.
La Regione non ha preso decisioni neppure per la Bat che il Governo, invece, vuole unire a Foggia. La provincia Brindisi-Taranto, per quanto propone la Regione, comprende i comuni facenti parte delle due province soppresse, fatta eccezione per Fasano e per quelli che hanno aderito alla provincia di Lecce avendo il requisito della continuità territoriale (Cellino San Marco, Erchie, Mesagne, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa Susanna e Avetrana).
La Provincia di Lecce comprende i comuni già facenti parte della stessa provincia e quelli delle province di Brindisi e Taranto, col requisito della continuità territoriale, che hanno optato per il passaggio alla stessa provincia di Lecce: i brindisini Cellino San Marco, Mesagne, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torre Santa Susanna, Erchie, San Donaci e Torchiarolo e quello di Avetrana (Taranto). Ora la palla passa al Governo e occorrerà vedere se i “consigli” del consiglio regionale saranno accettati in toto oppure no con questa ipotesi molto più probabile.
di Redazione
23/10/2012 alle 00:59:08
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