PIANETA SCUOLA
Il cinema visto da vicino
Lunedì 21 ottobre l'attività proposta ha portato i ragazzi a visitare Cinecittà Studios
Fasano - Salvemini Cinema School è un percorso progettuale, un laboratorio del linguaggio audiovisivo intrapreso dagli studenti dell'Istituto Tecnico e Tecnologico “G. Salvemini” di Fasano, finanziato a seguito dell'Avviso 0000649 del 17/04/2018, “Cinema per la Scuola – I Progetti delle e per le Scuole” A3 “CinemaScuola LAB MONITOR 440 – MIUR/MiBACT.
Ecco il racconto di Luca Mileti, uno degli studenti coinvolti:
"Come studente amo tutte le iniziative e le opportunità che ci permettono di vedere “da vicino” tutto ciò che potrà poi essere il nostro futuro. Siamo partiti per una tanto piccola quanto grande avventura che ci ha permesso di spostarci dalle nostre aule e raggiungere Roma e i grandi teatri di posa di Cinecittà, muniti di tanta curiosità e una certa dose di felicità. A Roma siamo stati raggiunti da Giulia e Matteo, studenti di Graphic Design, nostri Ciceroni di eccezione. L'ingresso agli Studios inizialmente non ha destato grande clamore, ma con l'arrivo della guida e l'apertura di un cancello siamo entrati nella magica atmosfera del Teatro 3 e del mitico Teatro 5, il più grande teatro di posa europeo, ancora invaso dalla presenza/assenza del grande Federico Fellini. La visita ai teatri di posa è la visita ad uno spazio in cui è possibile dare forma alle ambientazioni di un film e orchestrare la luce per creare le atmosfere cinematografiche. Che emozione! La guida continuava ad elencarci i titoli dei film girati in questi luoghi e noi lì, increduli ad immaginare e a fantasticare. Nel teatro 5 non è stato possibile fare foto, era in corso l'allestimento scenografico di un programma televisivo e tutto era top secret.
La visita si è spostata nei set all'aperto, nell'area produttiva per conoscere le peculiarità del progetto filmico e i luoghi tecnici che caratterizzano la struttura in relazione alle fasi di realizzazione di un'opera cinematografica. In un attimo siamo passati da Gerusalemme, a Firenze del Quattrocento e a Roma antica, ai set permanenti di Cinecittà. Qui abbiamo toccato con mano la finzione scenografica. Fantastica la “Piscina”, un grandissimo spazio profondo corredato da gigantesco “Green Screen”. Giulia, la nostra guida, ci mostrava il prima e il dopo e noi lì sempre più increduli, oltre che accaldati e storditi. Il contatto diretto con le scenografie ti consente di capire il lavoro che si nasconde dietro all'equipe dello scenografo, dal disegno alla messa in opera, e riconoscere da vicino i materiali che vengono comunemente impiegati nella finzione scoprendo anche alcuni dei trucchi del mestiere più famosi. La percezione della finzione scenica, la bravura delle varie maestranze di Cinecittà ti coinvolge e ti avvolge. Senti anche tu di essere parte di un film del quale devi ancora scoprire il titolo.
Piccola pausa e nuova immersione con l'aiuto di nuove guide e la partecipazione a due laboratori.
La visita alle mostre Girando a Cinecittà (1943 -1990) e Backstage, e il laboratorio dedicato agli effetti speciali e alla post-produzione filmica, con un focus tematico sul matte painting e il green screen. La visita in mostra ci ha presentato le scenografie allestite nelle sale, dalla Roma bombardata all'ambiente western fino all'interno di un sottomarino da guerra degli anni Quaranta. Qui abbiamo approfondito le caratteristiche tecniche e i differenti materiali utilizzati nella costruzione di un set in relazione al lavoro dello scenografo, per poi evidenziare il passaggio dalla produzione alla post-produzione.
Nel secondo laboratorio abbiamo analizzato le figure professionali che partecipano alla realizzazione di un film con particolare attenzione ai tecnici degli effetti speciali nella sala dedicata alla finzione. Una tappa del percorso è stata nella sala interattiva del green screen, dove abbiamo sperimentato una delle tecniche per gli effetti speciali più conosciuta nel cinema: il chroma key. In una sala della mostra allestita con il green screen abbiamo interagito con ambientazioni sottomarine e sperimentato il matte painting tradizionale, una tecnica largamente utilizzata nel passato che consentiva di modificare artisticamente le ambientazioni dipingendo su lastre di vetro.
Nel mio gruppo Alice, una delle guide, ci ha spiegato come in passato venivano realizzati gli effetti visivi che oggi noi vediamo nei film e lo abbiamo sperimentato disegnando su un foglietto di acetone un castello seguendo la procedura del “Matte Painting” ovvero: dipingere gli sfondi necessari, su lastre in vetro, per poi porle al di sopra della pellicola.
Insomma ci siamo immersi nella storia del cinema e sperimentato alcuni suoi ambienti: il doppiaggio, il trucco, la scenografia e gli effetti visivi. Abbiamo anche vissuto la finzione e compreso il meccanismo dell'industria di produzione.
Questa esperienza ci ha aiutato molto a comprendere cosa c'è dietro tutto ciò che vediamo al cinema o in tv, e forse ha tolto un po' di magia.
Un grazie speciale va ai professori e a tutti coloro che ogni anno ci permettono di fare nuove e diverse esperienze.
Attendo nuovo progetto, al più presto.".
di Redazione
24/10/2019 alle 05:33:12
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