2° FESTIVAL DELLA SCIENZA
Da rifiuto a biocarburante: la nuova sperimentazione approda al Festival della Scienza
'Waste to Fuel' è il nome della nuova tecnologia sperimentata da ENI presentata ieri nella Sala di Rappresentanza del comune.
FASANO - Un rifiuto, siamo soliti pensare, sia una sostanza priva di qualsiasi utilità. Non la pensano ugualmente i ricercatori di ENI, Ente Nazionale Idrocarburi, che hanno avviato una sperimentazione per affidare al Forsu, la Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani, una nuova vita. La nuova idea è stata presentata ieri, martedì 22 ottobre, presso la Sala di Rappresentanza della Città di Fasano, in occasione del Festival della Scienza, che vede come sponsor ufficiale la stessa eni. A relazionare è stato il dott. Roberto Marchini, responsabile del progetto Waste to Fuel. Le sperimentazioni di questo nuovo modo di riciclare i rifiuti sono già in corso presso l'ex Petrolchimico di Gela, in Sicilia, e si appresta, qualora si dimostri un progetto economicamente sostenibile, a diventare un fiore all'occhiello tutto italiano.
La conversione del rifiuto avviene in cinque passaggi: inizialmente la Forsu viene pretrattata, eliminando le scorie e gli inerti, macinandola e omogenizzandola; subito dopo questa viene spostata all'interno di un cilindro dove avviene la reazione a circa 250-350°, alimentata dalla filtrazione dei solidi; dopo la separazione di quest'ultimi dal prodotto si ottengono diverse componenti, Anidride Carbonica de carbonizzata, acqua, che attraverso un ulteriore trattamento può essere utilizzata per fini irrigui o industriali, e bio-olio, il biocarburante che può essere utilizzato per le navi o per la raffinazione.
Il processo è totalmente autosufficiente e quindi non necessita di alcun dispendio di energie esterne allo stesso. La realizzazione di un impianto Wast to Fuel non è però cosa semplice, e richiede un periodo di realizzazione stimato tra i 40 e i 46 mesi, cioè quasi quattro anni. Inoltre esso deve sorgere su un'area frutto di riconversione e che presenti un territorio produttore di una giusta quantità di Frazione Organica.
Il rifiuto passa, quindi, da problema ad opportunità, diminuendo notevolmente i costi di conferimento della frazione organica con i quali i comuni si interfacciano quotidianamente e realizzando biocombustibile in modo totalmente autosufficiente. A fronte di questa interessante ricerca c'è però da sottolineare come questa, che possiede già ben 7 brevetti, non potrebbe in alcun modo sostituire il petrolio, combustibile fossile per eccellenza, ma potrebbe comunque migliorare le condizioni ambientali con cui oggi siamo tenuti a confrontarci.
di Mattia Arconzo
22/10/2019 alle 02:52:42
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