POLEMICA CONSIGLIO COMUNALE
Scontri verbali tra maggioranza e opposizione
Le forze politiche cercano di incolparsi a vicenda circa l'annullamento della seduta consiliare.
FASANO - La mancata tenuta del consiglio comunale dichiarato deserto dal presidente Gianluca Cisternino ha scatenato le due diverse fazioni politiche. Uno scaricabarile di responsabilità tra maggioranza e opposizione con i diversi capigruppo ed esponenti politici a dire la loro. A far saltare il banco il gruppo consiliare dell'Udc. «Ci tengo a sottolineare quanto è accaduto – dice Tonio Zizzi, capogruppo del partito centrista -. Noi eravamo in aula già dalle 9.15 e c'era quasi tutta la maggioranza. Alle 9.25 abbiamo chiesto al presidente Cisternino di effettuare l'appello. Alle 9.30 il presidente ha suonato più volte il campanello e abbiamo notato che il gruppo dei Circoli Nuova Italia è uscito dall'aula. Abbiamo sentito anche qualcuno dire “usciamo”. A questo punto noi dell'opposizione, vedendo la maggioranza spaccata e non sapendo su quale punto ci fosse rottura abbiamo ritenuto opportuno uscire dall'aula. L'appello è stato poi fatto alle 9.40 quando sono rientrati i consiglieri dei Circoli e il segretario generale del Comune prima assente. Così abbiamo eccepito la validità della seduta. Certo non l'abbiamo fatto per andare contro la questione referendum dato che, in questo senso, la nostra posizione era chiara. Però bisogna ricordare che il consiglio non era monotematico ma c'erano altri punti importanti e non potevamo mettere da parte la politica che era presente. I problemi non sono in casa nostra ma in casa della maggioranza. I panni sporchi li devono lavare in casa e prima, non gli ultimi minuti prima di entrare in consiglio».
Durissimo, con l'opposizione invece, il capogruppo del Pdl Giuseppe Zaccaria. «Abbiamo assistito a una cosa indecorosa – dice Zaccaria -. Ha perso tutto il consiglio comunale. E' stato un atto veramente mortificante che va a danno di tutta la cittadinanza. Togliere la prerogativa al consigliere comunale di svolgere il proprio lavoro nella massima serietà e su temi importanti come quelli all'ordine del giorno è una cosa veramente grave. Chi ha fatto questo deve assumersene le responsabilità. Una cosa è certa. I cittadini terranno conto di questa pagina nera. In altre circostanze c'è stato ritardo negli inizi del consiglio e non è successo niente. Oggi è stata sollevata una questione da parte di un consigliere dell'opposizione sul quale non voglio neppure infierire. Ma, considerando il tema e l'importanza del ruolo del consigliere, annullare una seduta di consiglio solo per qualche minuto di ritardo è grave. In un momento come questo dove la politica non sta facendo certo una bella figura a tutti i livelli è ancora più grave e questo mi ha mortificato ancora di più».
A difendere i colori dell'opposizione ecco il capogruppo del Pd Vittorio Fanelli. «L'eccezione del consigliere Colucci è legittima – dice -. Se esiste un regolamento bisogna rispettarlo». Tra i più infervorati in aula, questa mattina, il capogruppo del movimento “in Comune” Vito Bianchi. «La volontà popolare decretata dal referendum – dice Bianchi - non è stata ratificata dal Consiglio comunale, la cui seduta, ieri mattina, è stata pretestuosamente mandata deserta dai soliti vecchi giochetti partitici, espressione di interessi personali, anche trasversali, nocivi all'attività di chi vuole invece fare seriamente politica, e pregiudizievoli per una cittadinanza che attende la soluzione di problemi concreti. Dopo l'appello che aveva sancito come in aula consiliare fosse presente la maggioranza dei consiglieri comunali, non era possibile mandare deserta la seduta. Ritengo che ci sia stato un errore gravissimo nel valutare la situazione e nel rinviare i lavori consiliari. In sede di conferenza di capigruppo, ho sottolineato con forza la mancanza di rispetto per la volontà popolare, la cui sovranità non può essere frustrata da mestieranti incapaci di creare un'alternativa con mezzi convincenti e trasparenti».
di Alfonso Spagnulo
15/10/2012 alle 18:12:48
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