CONSIGLIO COMUNALE DA RICORDARE
Consiglio andato deserto: i fatti
Tutto da rifare. La seduta è stata convocata per domani, 16 ottobre, alle 13.
FASANO - Erano anni che non si vedeva un simile teatrino in consiglio comunale a Fasano, dopo che la seduta di oggii è stata dichiarata deserta per la mancanza del numero legale di consiglieri. Per qualche minuto è stato un continuo lanciarsi d'accuse tra maggioranza e opposizione e, per di più, la bagarre ha visto il coinvolgimento di due figure importanti a livello istituzionale come il presidente del consiglio Gianluca Cisternino e il segretario generale del Comune Pasquale Greco. Questi i fatti della convulsa giornata. Il consiglio comunale era stato convocato per questa mattina alle 8.30. Il regolamento concede l'ora di tolleranza e, per questo, la seduta sarebbe dovuta cominciare alle 9.30. Qualche minuto prima dell'inizio, però, nell'aula consiliare vi erano pochi consiglieri e tra questi alcuni d'opposizione. Giunta l'ora proprio questi ultimi hanno sollecitato il presidente del consiglio comunale Cisternino a dare inizio al consiglio e questi, notando l'assenza del segretario, che è l'unico che può decretare regolare la seduta dopo l'appello, è andato a cercare quest'ultimo. Greco era nell'ufficio del sindaco Lello Di Bari e vi erano anche alcuni consiglieri appartenenti ai Circoli Nuova Italia. Il presidente ha quindi invitato tutti a portarsi in aula consiliare perché era ora di cominciare. E così la maggior parte dei consiglieri di maggioranza (ad esclusione di Francesco masella del Pdl e di Vito Loparco di Fli) era al loro posto. Ma ecco le prime avvisaglie di quanto stava per accadere.
Il presidente Cisternino, alle 9.40, invita il segretario generale Greco ad effettuare l'appello. L'opposizione, tranne il consigliere ex Pd Donato De Carolis, esce dall'aula per far sì che la seduta vada dichiarata deserta. Ma evidentemente ha sbagliato i conti perché all'interno dell'assise ci sono 14 consiglieri e pertanto la seduta è valida. Lo stesso Cisternino invita tutti a mettersi in piedi per l'inno nazionale, rito usuale all'inizio di ogni consiglio comunale. Terminato l'inno ecco che chiede la parola il consigliere comunale dell'Udc Giuseppe Colucci. «Presidente – esordisce l'avvocato pezzaiolo – chiediamo che la seduta venga dichiarata deserta in quanto l'appello è stato effettuato ben oltre l'ora d'inizio prevista». Sono le 9.45. La maggioranza, inizialmente, non sembra tenere molto in considerazione la richiesta di Colucci ma non sa che sta per accadere l'impensabile. Infatti, dopo un breve conciliabolo tra il presidente Cisternino e il segretario Greco, ecco che il primo, a norma di regolamento, è costretto a dichiarare la seduta deserta. Tutti a casa, dunque, ma scoppia il finimondo. Dai banchi della maggioranza parte un duro intervento da parte del capogruppo del Pdl Giuseppe Zaccaria. «Mi vergogno di far parte di questo consiglio comunale» urla l'ex assessore che sottolinea come da sempre ci sia stata una certa elasticità per quanto concerne gli orari. Si infervora anche il sindaco Di Bari, perché, in consiglio comunale, doveva essere discusso l'esito della consultazione record di sabato e domenica dove hanno aderito oltre 5mila fasanesi di cui quasi il 97% ha scelto di volere Bari come provincia d'appartenenza. Insomma, si urla in uno “tutti contro tutti” rare volte visto in consiglio. Alla fine il presidente del consiglio comunale Cisternino convoca i capigruppo consiliari in un'apposita riunione tenutasi nella sala di rappresentanza di Palazzo di Città. Si deve riconvocare il consiglio e bisogna farlo in termini brevissimi in quanto la Regione Puglia aspettava per quest'oggi la delibera di consiglio comunale in cui Fasano indicava dove volersi porre in ambito provinciale. Anche tra i capigruppo la tensione è altissima ma alla fine ci si accorda. Il consiglio comunale viene spostato a domani, alle 13, ma gli screzi non si dimenticheranno in fretta.
Una brutta pagina di politica proprio all'indomani di uno dei momenti più esaltanti di democrazia vissuti a Fasano. A volte la superficialità, da entrambe le parti, gioca brutti scherzi.
di Alfonso Spagnulo
15/10/2012 alle 18:07:13
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