La Siria attraverso gli occhi di 'Antar'

Fasano - L'identità è materia fluida e mutevole, si trasforma e non è mai statica: oggi ti senti siriano, domani sarai italiano. In bilico fra due culture, lontane benché non così diverse, Antar vive balzando da una sponda all'altra del Mediterraneo. La sua storia è stata presentata ieri, 19 agosto, sul palco della 49ª Mostra Fasanese dell'Artigianato: la dott.ssa Marica Mastrangelo ha moderato il dialogo con l'autrice, Eliana Iorfida, intervallato dalle letture di Valerio Bianco.

Antar (Vertigo editore) è il romanzo dello sradicato, dell'inadeguato e della solitudine: Antar – giovane ragazzo italiano che porta il nome di un celebre poeta-guerriero di epoca preislamica, Antara Ibn Shaddad – è costretto a tornare in Siria, la sua terra d'origine. In una situazione capovolta (o perlomeno inusuale, ai nostri occhi occidentali), il protagonista trova le sue guide spirituali in un professore e in Paolo Dall'Oglio, sacerdote gesuita che ha rifondato proprio in Siria la comunità monastica Mar Musa a circa novanta chilometri a nord di Damasco negli anni '80.

Guidata dalle sapienti domande di Marica Mastrangelo, la scrittrice ha narrato la genesi della sua opera, così intrisa di esperienze vissute e di volti incontrati: Eliana Iorfida, infatti, calabrese di nascita, si è laureata a Firenze in Archeologia Orientale. Attualmente, partecipa a importanti missioni di scavo nazionali e internazionali (Siria, Egitto e Israele) e tramuta i suoi diari di viaggio in romanzi, a partire da quello d'esordio Sette paia di scarpe (Rai Eri, 2014), vincitore, tra gli altri, del Premio Letterario Nazionale Rai “La Giara”.

La Primavera Araba del 2011, la dittatura di Assad e infine la dilaniante guerra: ecco che, pagina dopo pagina, quel florido paese al di là del Mediterraneo diventa per Antar il motivo dei suoi tormenti, condivisi dall'Occidente intero. Una nazione grande, patria dell'astronomia e della filosofia, si è ritrovata in ginocchio, ha dovuto assistere alla distruzione dei suoi siti archeologici, come quello di Palmira, da parte dell'ISIS.

Eliana Iorfida ha così concluso l'incontro lanciando la vera sfida del presente occidentale: la convivenza con l'Islam, a partire dal dialogo e dall'integrazione. La Siria «cuce» il Mediterraneo e da lì bisognerebbe ripartire per ricomporre i pezzi, come nel colorato arazzo siriano sulla copertina di Antar.