TURISMO
Regione Puglia: sbloccato il registro delle strutture ricettive non alberghiere
L'Avvocatura Generale dello Stato rinuncia ad impugnare la legge della Regione Puglia 57/2018
Fasano – Aria di cambiamento nel settore di maggiore reddito per la Puglia: il turismo. La legge 57/2018 della Regione Puglia prevede l'obbligatorietà del Codice Identificativo per le strutture ricettive non alberghiere, come quella promulgata dalla Regione Lombardia nell'aprile scorso.
Oggetto della disputa era il contrasto formatosi tra Regione Puglia e Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, risolto nei giorni scorsi dall'Avvocatura Generale dello Stato, che sulla scia della sentenza emessa dalla Corte Costituzionale nei confronti della analoga legge della Regione Lombardia, consentendo così di far avviare il percorso intrapreso per combattere l'illegalità.
Tale nota consente di far riavviare il procedimento che consentirà di combattere l'abusivismo e il sommerso consentendo un censimento di tutte le strutture ricettive non alberghiere, obbligandole a dotarsi di un codice identificativo.
Loredana Capone, assessore all'Industria Turistica regionale, si definisce entusiasta e determinata dalla notizia. «Abbiamo voluto dotare di un codice identificativo – afferma l'assessore Capone - tutte le strutture ricettive non alberghiere, che a differenza degli alberghi, sono soggette a vincoli meno stringenti, per porre un argine al proliferare dell'abusivismo e garantire un sistema di accoglienza nel rispetto delle regole. Il contenzioso sollevato dal Governo ci era sembrato inutile e ingiusto, posto che, cosa ancora più grave, una legge sull'argomento, più volte annunciata, non era stata ancora emanata; e soprattutto in questo momento in cui dobbiamo difendere la crescita del turismo e garantire trasparenza e legalità nei confronti di chi invece rispetta le leggi e paga le tasse. La Regione Puglia– prosegue l'assessore Loredana Capone- ha inteso creare una mappa del rilevante fenomeno della concessione in godimento a turisti di immobili di proprietà, a prescindere dallo svolgimento di una attività imprenditoriale, proprio per poter esercitare al meglio le proprie funzioni di vigilanza e controllo delle attività turistiche. Con Pugliapromozione abbiamo commissionato numerose ricerche per conoscere l'entità del sommerso nel settore ricettivo in Puglia. Che esista in Puglia una proliferazione di strutture non alberghiere, non tutte codificate, lo dimostrano le migliaia di annunci sui vari siti di prenotazioni, oltre ai dati di Federalberghi. Adesso, finalmente- conclude l'assessore- superata l'impugnativa del Governo, con la creazione del Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere e l'obbligo di indicare il codice in ogni forma di promozione e pubblicità, si semplificano i controlli e si pongono le basi per diminuire l'abusivismo e garantire un'offerta nel rispetto delle regole».
di Redazione
07/06/2019 alle 05:31:27
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