TASA DI SOGGIORNO
Aumento Tassa di Soggiorno: il sindaco si prende una settimana di tempo VIDEO
Massiccia presenza di operatori e addetti alle strutture turistiche fasanesi per protestare contro un aumento che rischia di mettere in ginocchio il comparto
Fasano - La protesta degli operatori turistici del territorio contro lo scriteriato aumento della tassa di soggiorno ha prodotto un primo risultato. Il sindaco Francesco Zaccaria si è preso una settimana di tempo per rifare i conti e poi assumere le decisioni del caso.
Com'è noto, l'amministrazione comunale, per “tappare” un buco di bilancio di un milione e duecentomila euro ha pensato di aumentare la tassa di soggiorno in maniera considerevole. L'alternativa, secondo gli amministratori del comune di Fasano sarebbe stata l'aumento del 30% dell'Imu a tutti i cittadini fasanesi. E a quanto pare nella maggioranza che governa la città è passato il concetto che è meglio far pagare i forestieri piuttosto che gravare sulle tasche dei cittadini per far quadrare i conti. Per la verità, questo “buco” di bilancio, per la maggior parte è stato determinato dai tanti fasanesi, circa il 40% che negli ultimi cinque anni non hanno pagato la Tari.
Nessuno però si è reso conto che questo provvedimento, adottato senza alcun preavviso, rischia di causare danni irreparabili all'economia della città: alberghi che registrano meno presenze, ristoranti che con un minor flusso di turisti lavorano meno: anche tutto l'indotto, artigiani ed esercizi commerciali, subirebbe gravi perdite. E se si lavora meno, a rischio diventano anche molti posti di lavoro che il comparto turistico assicura.
Ma la cosa più grave che è venuta fuori dall'incontro avuto dal sindaco con gli operatori turistici a Palazzo di Città è stata quella che a quanto pare i calcoli che hanno portato ad un così forte aumento della tassa, partono da dati sbagliati.
Chi li ha elaborati ha preso in esame i dati delle presenze turistiche fornite dagli stessi operatori sul portale del Comune di Fasano. Su questo portale, molti albergatori non sono neanche registrati o non hanno trasmesso i dati completi, proprio per risparmiare sulla tassa di soggiorno.
Ecco allora che i dati sarebbero farlocchi.
Di dati in nostro possesso, che Osservatorio pubblica nel numero di marzo, in edicola da questa sera, con sette pagine dedicate al turismo, applicando le tariffe adottate dal consiglio comunale in vigore dal prossimo mese di maggio, alle presenze vere registrate a Fasano nel 2018, il gettito ammonterebbe a quasi un milione e novecentomila euro. Da questa somma pur detraendo le esenzioni, calcolate su circa 100.000 pernotti ad una media di 3.50 euro ciascuno, l'introito sarebbe sempre di oltre un milione e mezzo di euro, molto più del milione e duecentomila euro che il Comune di Fasano ha previsto di introitare.
Ecco dunque, che la revisione dei calcoli, con i dati esatti delle presenze turistiche, lascia ipotizzare che ci siano ampi margini per un riequilibrio della tassa.
Una considerazione però, va fatta. Se qualcuno non è in grado di fare dei conti precisi, causando un tale putiferio da calcoli errati e soprattutto mettendo a rischio l'economia della città, sarebbe il caso che se ne tornasse a casa, prima di provocare ulteriori danni.
Per chi non lo sapesse, per avere i dati precisi, sarebbe bastato chiedere gli specchietti riepilogativi a PugliaPromozione.
Nel video le interviste relative a questa vicenda realizzate in piazza Ciaia con alcuni operatori durante la manifestazione e con il sindaco Zaccaria.
di Redazione
27/03/2019 alle 17:28:23
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