CASO INCREDIBILE
Cartella esattoriale al 12enne fasanese: arrivano le scuse di Equitalia ed Agenzia delle Entrate
In un comunicato congiunto le due società hanno spiegato che c'è stato un errore indotto da un codice fiscale abbinato male
Una sede di Equitalia
FASANO - Un abbinamento sbagliato di codice fiscale ed ecco risolto l'arcano. Repentine le scuse, congiunte, da parte di Equitalia e l'Agenzia delle Entrate alla famiglia Semeraro di Fasano che si era vista recapitare una cartella esattoriale intestata al figlio dodicenne che nel periodo di riferimento non era ancora nato. «In merito alla notizia apparsa oggi su alcuni media – si legge nel comunicato diramato dai due enti - sulla vicenda di un 12enne al quale è stato recapitato un sollecito per il pagamento di un bollo auto risalente a tre anni prima che nascesse, l'Agenzia delle Entrate ed Equitalia Sud comunicano la positiva soluzione del caso, conclusosi con l'annullamento del debito. La cancellazione è stata effettuata, questa mattina, dopo il ricevimento della lettera inviata, all'Agenzia e all'Agente della riscossione, dal papà del ragazzo, e la successiva verifica che ha portato alla constatazione dell'errore. Al riguardo l'Agenzia delle Entrate ed Equitalia Sud si scusano con la famiglia Semeraro: il codice fiscale del minore, purtroppo, è stato abbinato ad un omonimo, effettivo proprietario dell'autoveicolo».
Una vicenda paradossale conclusasi in poche ore ma che ha fatto immediatamente il giro d'Italia. Antonio Semeraro ha solo 12 anni ma per Equitalia aveva già un debito di 1.138,77 euro nei loro confronti per non aver pagato la tassa di possesso di un'auto nel 1997, cioè tre anni prima di essere nato. Il padre del ragazzo, un piccolo imprenditore edile, si e' rivolto ad un commercialista, il quale ha scoperto che la sanzione è riferita ad una vecchia Renault 9 del 1985 che nessuno della famiglia ha mai posseduto. Ecco quindi che il papà di Antonio ha subito allertato i suoi legali per chiarire la vicenda dato che, in un primo momento, Equitalia non voleva ammettere l'errore. Antonio, non per sua volontà, quindi, si è ritrovato nuovamente sotto i riflettori dopo esserci stato già alla nascita in quanto il secondo di un parto quadri gemellare. Nello scorso aprile arrivò a casa Semeraro, ubicata in una contrada al confine tra Fasano e Locorotondo, un sollecito di pagamento. Naturalmente il padre, Arcangelo Semeraro, denunciò subito alla società di riscossione che si trattava di un errore ma la risposta fu inequivocabile: il codice fiscale è quello e quindi occorre pagare. Poco importa se ai tempi dell'infrazione il bambino non era ancora nato. La pratica è stata emessa dall'ufficio Bari 1 dell'Agenzia delle Entrate in quanto il bollo non versato era di un uomo nato a Monopoli, nel barese. La stessa agenzia ha poi girato la documentazione a Equitalia Sud di Brindisi.
Lo stesso genitore di Antonio ha immediatamente passato tutto al suo commercialista che in due giorni ha scoperto il mistero. E' risalito al proprietario della vecchia Renault 9 e scoperto che il bollo non pagato era del 1997, cioè tre anni prima della nascita di Antonio. Ora ecco arrivare le scuse di Equitalia e Agenzia delle Entrate che, però, chissà se serviranno a lenire la rabbia di Arcangelo Semeraro che in questa vicenda ha comunque sprecato tempo e denaro avendo dovuto pagare la parcella anche al suo commercialista. Anche se chiarezza è stata fatta resta il fatto di come gli enti coinvolti, veri colossi, non abbiamo immediatamente capito che si trattasse di un errore. In quanto al piccolo Antonio l'avrà presa con filosofia. Tutto è bene quel che finisce bene.
di Redazione
06/10/2012 alle 07:20:53
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