GIORNATA DELLA MEMORIA
'Da Banksy a Paladino' Video
Mostra organizzata all'ITET 'G. Salvemini' per raccontare la Shoah con gli occhi e le opere dei ragazzi delle classi seconde e terze di grafica

Fasano – A scuola anche di domenica, i ragazzi delle classi seconde e terze di grafica del “G. Salvemini”, ma non per motivi prettamente scolastici ma, per presentare le opere realizzate in una mostra intitolata “da Banksy a Paladino, con riferimenti a Maus” in cui hanno raccontato il loro ricordo sulla Giornata della Memoria, celebrata ieri, domenica 27 gennaio.
I ragazzi, incoraggiati dalle docenti Cinzia Cupertino e Gabriella Cavallo, sono stati gli accompagnatori d'eccezione per i visitatori alla loro particolare mostra. Il percorso, che si snodava in vari ambienti dell'istituto, aveva inizio con la lettera inviata dalla senatrice Liliana Segre ai ragazzi di Fasano ed un supporto audiovisivo che proiettava immagini in loop.
Ci si sofferma davanti ad un pannello dove scorrono le parole della nota canzone di Francesco De Gregori, “Numeri da scaricare”, in particolare “Puoi pure non guardare ma non è possibile che non vedi…” in cui è evidente il legame con il significato particolare dato dai ragazzi: si sono lasciati ispirare dal genio provocatore dell'artista di strada Banksy, dall'espressione artistica delle fotografie di Mimmo Paladino e dal genere, un po' di nicchia in Italia, della grafic novel. Quasi come se le parole di De Gregori rappresentino un Virgilio che accompagna Dante all'Inferno; un Inferno fatto però di realizzazioni artistiche su un tema importante e che non deve essere dimenticato: la Shoah.
I ragazzi hanno interpretato questi grandi esponenti dell'arte contemporanea adattandoli al tema oggetto della mostra. Infatti, hanno utilizzato alcuni tratti peculiari degli stessi per caratterizzare le opere che sono però espressione degli alunni. Si può apprezzare l'elemento rosso che caratterizza ogni opera di Banksy, o i giochi di luce di Paladino o le peculiarità della grafic novel.
Ogni ragazzo ha presentato una sua interpretazione del tema, filo conduttore è l'uso del nastro adesivo nero a simboleggiare due binari, tragicamente legati al momento dell'olocausto perpetuato durante la Seconda guerra mondiale, che percorrono la mostra.
In particolare, i ragazzi hanno modificato manualmente, attraverso l'utilizzo di matite e penne le grafiche prodotte, rendendole quasi “parlanti” all'osservatore e dando un valore aggiunto alle interpretazioni realizzate per il tema della Shoah.
Un momento in cui i ragazzi hanno potuto rendersi protagonisti con le proprie realizzazioni artistiche che ben hanno mescolato tecniche, esperienze, sentimenti con l'unico scopo di non dimenticare questo passato così lontano ma ancora così attuale.
di Redazione
28/01/2019 alle 00:11:00
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