Dura omelia del parroco della Selva contro l'istituzione del casinò

FASANO – Un'omelia dura, che non lascia spazio ad alcuna falsa interpretazione. Il casinò o sala giochi che dir si voglia alla Selva non deve farsi. Un messaggio chiarissimo quello lanciato dal parroco silvano don Gino Copertino che ieri (domenica 30 settembre), nella celebrazione eucaristica più importante della giornata, quella delle 11.30. Prendendo spunto dalla Lettera di S. Giacomo apostolo appena letta don Gino, davanti alla folla di fedeli presenti in chiesa, ha detto senza mezzi termini che “il gioco d'azzardo è un male in se. Dovunque si faccia. Che sia alla Selva o da qualche altra parte”. Il parroco della Selva ha continuato spiegando come la ricchezza, quando proviene da fonti come il gioco, non sia assolutamente un buon fattore. Secondo alcuni testimoni dell'omelia mai, in passato, il sacerdote si era lasciato andare a parole così dure durante una celebrazione.

Don Gino già in passato aveva espresso, durante un convegno organizzato dalla Pro Selva, il suo no all'istituzione della casa da gioco nel Palazzo dei Congressi. In questi giorni, però, si è ricominciato a parlare di questa eventualità ed ecco che alla prima occasione don Gino Copertino ha ribadito il suo punto di vista che è poi quello del mondo cattolico. Questa dura presa di posizione va ad aggiungersi alle tante altre venute fuori di recente e di cui il sindaco di Fasano Lello Di Bari deve necessariamente tener conto. A meno che non voglia solo ascoltare solo la voce, in netta minoranza, degli albergatori e ristoratori silvani che, pare, sponsorizzino l'istituzione del casinò.