MEZZE VERITà
Casinò alla Selva: nessuno lo vuole tranne l'amministrazione comunale
Mentre Governo centrale e banche stanno cercando di fermare il dilagare delle slot il nostro sindaco va in direzione contraria
Palazzo dei Congressi alla Selva
FASANO – Si torna a parlare di casinò alla Selva. Negli scorsi giorni il sindaco Lello Di Bari è tornato nuovamente all'attacco con questa idea che lo stesso primo cittadino aveva accantonato in campagna elettorale in quanto notoriamente “antipopolare”. Il ritorno di fiamma, secondo quanto dichiarato da Di Bari, è dovuto al fatto che la grande sala giochi che dovrebbe nascere a Palazzo dei Congressi a Selva di Fasano è stata richiesta esplicitamente da imprenditori e albergatori turistico-alberghieri silvani che vedrebbero così una destagionalizzazione del turismo nella frazione. Oltre tutto questo permetterebbe all'amministrazione comunale di poter finalmente sistemare il Palazzo dei Congressi senza spendere un euro. Ma i residenti silvani e gran parte della cittadinanza fasanese è contraria a questa soluzione. E così mentre Di Bari sta per partire per Roma nel tentativo di realizzare finalmente questo suo desiderio nel resto di Italia proprio le sale-giochi hanno tanti bei problemi.
Ad esempio ecco venir fuori che alcuni istituti bancari hanno deciso di non aprire conti ai gestori delle slot. Il motivo? L'attività svolta da tali imprenditori, ancorché esercitata come servizio a concessionari di Stato, contrasterebbe con il codice etico di alcune banche. Ne dà notizia un'associazione di categoria che afferma come sembra ormai certo che non si tratta di sporadiche iniziative di singole agenzie, ma di una vera e propria linea guida adottata da importanti istituti di credito. Ma anche il Governo è a caccia di soluzioni per frenare il dilagare delle slot. Il ministro Andrea Riccardi (titolare del dicastero alla famiglia), in un'intervista, ha lanciato una sorta di provocazione invitando chiunque a proporre proposte migliorative al testo Balduzzi. Il ministro è fortemente contrario, ad esempio, alla nascita di nuovi casinò. Anche il ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri ha affrontato l'argomento in quanto collega il tema delle slot alle problematiche collegate come sicurezza e criminalità organizzata. «Le sale sono molto controllate dalla Guardia di Finanza – ha dichiarato al quotidiano “Il Secolo XIX” il ministro – ma il lavoro da fare è di tipo culturale. Come per il fumo. Bisogna battersi. Il proibizionismo non ha mai portato a nulla. Ci sono diversi problemi: la ludopatia è una malattia sociale, specie in tempi di crisi, ma ricordiamo che ci sono anche i giochi on line. Dobbiamo cercare di fermare la situazione anche perché tornare indietro è complicato. Intanto prometto il massimo impegno per cercare di recuperare i soldi delle multe comminate ai gestori delle slot machine, destinandone magari metà alla ricerca e metà alla sicurezza».
Insomma, mentre tutti cercano di ostacolare il dilagare del gioco ecco che a Fasano si va in direzione contraria. Per rivitalizzare la Selva, si dice. Ma chissà cosa ne pensano veramente i silvani.
di Alfonso Spagnulo
29/09/2012 alle 07:15:22
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