NOTA POLEMICA
Alienazione ex scuola elementare di Montalbano: il movimento 'in Comune' punta il dito contro l'amministrazione
Alcuni esponenti del movimento guidato da Vito Bianchi chiedono spiegazioni sulla vendita dell'immobile che tanto ha fatto discutere
L'immobile in vendita
FASANO – Torna d'attualità l'alienazione della ex scuola elementare di Montalbano. Sulla repentina ed arbitraria decisione di vendere all'asta l'immobile comunale è il movimento civico “in Comune” che si oppone fermamente. «Nonostante siano passati pochi mesi dalla fine delle elezioni e dagli sventolati ed esclusivamente propagandistici avanzi di bilancio da parte dell'attuale amministrazione comunale – si legge in una nota firmata da Dino Giordano, Raffaele Trisciuzzi (referenti del movimento per i lavori pubblici) e da Rossano Marinelli (referente per l'urbanistica nonché montalbanese) -, si continua a vendere il patrimonio pubblico per rattoppare una gestione evidentemente inefficiente della macchina amministrativa. Nel caso di specie, oltretutto, appare inappropriato addirittura parlare di vendita, atteso che il pregiato immobile in questione è evidentemente oggetto di una incomprensibile svendita. Dalla perizia di stima redatta da parte del Comune di Fasano è lampante come sia stata arbitrariamente ed inspiegabilmente applicata una decurtazione del valore dell'immobile pari al 50 %. Si ricorda, infatti, che la superficie catastale complessiva del lotto è pari a 1495 metri quadri di cui 596 circa costituiscono l'area coperta del fabbricato e 899 l'area scoperta pertinenziale, al prezzo onnicomprensivo di 445mila euro. Ciononostante, a fronte di tale deprezzamento, l'amministrazione si è addirittura impegnata a cambiare la destinazione urbanistica dell'imponente immobile, inquadrandolo nella categoria B3, immobili ad uso residenziale.
Lì dove sorgeva una scuola, emblema di pubblica crescita culturale e sociale, sorgerà la solita palazzina residenziale privata. In ogni caso, è di assoluta rilevanza che prima della scadenza del bando l'amministrazione debba rendere conto di quale sarà la destinazione del ricavato della vendita. Se i cittadini montalbanesi vengono privati di un bene pubblico, è chiaro che i fondi ricavati debbano essere riutilizzati nel loro interesse e con le medesime finalità (ad esempio, ristrutturazione della palestra della scuola media “S. Fortunato” o edilizia popolare convenzionata). Appare in modo piuttosto evidente che l'amministrazione, così facendo, ed oltretutto fissando con inspiegabile velocità la scadenza del bando (un mese dalla sua pubblicazione), dimostri un interesse non a trarre i maggiori benefici economici da una vendita immobiliare, ma di traslarli arbitrariamente al futuro acquirente, grazie alla innegabile convenienza dell'acquisto e alla variazione urbanistica già effettuata.
Sulla base di tali evidenti incongruenze sarà predisposta un'apposita interrogazione consiliare attraverso l'esponente del movimento “in Comune” in sede consiliare, Vito Bianchi, alla quale l'amministrazione dovrà spiegare se con questi ripetuti ed inarrestabili proclami di svendita dei beni collettivi appartenenti ai cittadini si vuole perseguire l'interesse pubblico o qualche malcelato interesse privato».
di Redazione
29/09/2012 alle 06:44:56
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