SCERIFFO ESATTORE
La cooperativa ha pagato regolarmente ma la Tricom vuol pignorare lo stesso
La giunta comunale pensava di far cassa con un esattore esterno ma lo stesso ignora atti di pagamento già effettuati
Gli uffici Tricom di via Stella
FASANO - Una storia che ha dell'incredibile. Lo sceriffo “scovaevasore” autorizzato da una delibera di giunta comunale emanata lo scorso 21 luglio minaccia di pignorare beni mobili di una cooperativa agricola di Pezze di Greco nonostante questa abbia pagato, e per tempo, quanto dovuto alla Tricom, la società che gestisce la riscossione tributi a Fasano. La storia ha inizio il 22 novembre del 2011 quando alla cooperativa pezzaiola giunge un'ingiunzione di pagamento nella quale l'affidataria del servizio di accertamento e riscossione dell'imposta comunale sugli immobili, la Tricom appunto (società mista pubblico-privata di Tributi Italia) intima il pagamento di alcune somme relative al 2001 e al 2002. Il totale da versare supera di poco le 5mila euro. Il presidente della cooperativa, ricevuta la raccomandata, non si è perso d'animo e ha ritrovato tutti i pagamenti dell'Ici effettuati dalla cooperativa. Ed ecco l'incredibile scoperta. L'ingiunzione di pagamento fa riferimento a due cartelle esattoriali notificare nel gennaio e nel marzo del 2008 a cui lo stesso presidente aveva risposto presentando una richiesta di riesamina del provvedimento per autotela protocollato dalla stessa Tricom proprio nel 2008. Nella richiesta si chiedeva l'annullamento totale del provvedimento in quanto la cooperativa, con ricevute allegate, dimostrò di aver pagato entro i termini. Invece, dopo tre anni, la Tricom invia l'ingiunzione di pagamento e non solo.
Venerdì scorso ecco giungere, come detto, l'ufficiale deputato alla riscossione o al pignoramento in esecuzione della procedura di espropriazione mobiliare in quanto non risulterebbero i pagamenti. Lo stesso “sceriffo riscossore”, inedita invenzione della neo giunta Di Bari, lascia anche un avviso in cooperativa in cui avverte che tornerà in azienda venerdì per esigere il pagamento o pignorare. A questo punto è lecito chiedersi come mai la Tricom abbia protocollato l'avviso in autotutela della cooperativa con la chiara dimostrazione che i pagamenti erano stati effettuati e non abbia chiuso la pratica costringendo, invece, la cooperativa a questo ulteriore dispendio di documenti. Il riscossore, nominato dalla Tributi Italia, oltre tutto, pare abbia ignorato completamente quanto mostrato dal presidente della cooperativa che ora, naturalmente, si rivolgerà agli avvocati anche perché non solo gli immobili destinati ad uso agricolo sono esenti dal pagamento dell'Ici ma, ironia della sorte, nonostante questo i bollettini erano stati comunque saldati. E al danno la beffa. Eppure questo escamotage ideato dal Comune di Fasano insieme alla Tricom doveva servire a scovare gli evasori e non i pagatori puntuali. «Con questo atto – aveva affermato il sindaco Lello Di Bari all'atto della nomina di questa particolare figura - intendiamo dare concreta attuazione a un principio fondamentale, cardine del nostro ordinamento giuridico, che stabilisce come il pagare i tributi sia un dovere per tutti i cittadini». Belle parole, solo che ora invece che gli evasori sono stati “beccati” cittadini ligi al dovere.
di Alfonso Spagnulo
25/09/2012 alle 02:05:22
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