MALUMORI A TORRE CANNE
Disturbo della quiete pubblica: citata in giudizio nota discoteca
Un gruppo di cittadini di Torre Canne, costituitosi in comitato, ha dato mandato a un legale per promuovere un’azione risarcitoria nei confronti di un noto locale notturno
Fasano – Ancora villeggianti in rivolta a Torre Canne per presunte violazioni della quiete pubblica. Dopo le denunce inoltrate lo scorso anno da alcuni residenti per disturbo del riposo notturno delle persone e i procedimenti penali che ne sono derivati, ora è un altro gruppo di cittadini, sia residenti che villeggianti, della frazione balneare di Torre Canne, che ha citato in giudizio una nota discoteca e beach club, conferendo incarico professionale all'avv. Giovanni Cofano, del Foro di Brindisi, di promuovere azione legale risarcitoria nei confronti del suddetto esercizio commerciale.
Secondo i ricorrenti, la discoteca, sebbene sulla base di datati regolamenti comunali sia "idealmente" ubicata fuori dal centro abitato, di fatto è posta in una zona ad alta densità abitativa. Nel ricorso i suddetti cittadini, costituitisi in comitato, lamentano, peraltro, la mancanza, a tutt'oggi, di un moderno piano di zonizzazione acustica, sistematicamente richiamato dal Sindaco, ma mai attuato. Atteso che i regolamenti vigenti, molto risalenti nel tempo, pongono, come detto, il suddetto locale fuori dal centro abitato, è accaduto spesso che nel weekend, oltre 200 cittadini della zona siano stati costretti a rimanere svegli fino all'alba a causa delle immissioni sonore ad alto volume e, quindi, intollerabili, provenienti dalla vicina discoteca, con grave compromissione del proprio sacrosanto diritto al riposo notturno.
Tra l'altro, - secondo i ricorrenti - nonostante nella passata stagione estiva, i locali in parola potessero contare sulle "maglie larghe" di un'ordinanza sindacale di netto favore, in plateale deroga rispetto agli orari delle emissioni sonore dettati dalla normativa nazionale e regionale, numerose sono state le segnalazioni di cittadini che lamentavano lo sforamento dei suddetti limiti temporali che hanno trovato ampio riscontro negli accertamenti condotti da Carabinieri e Polizia Locale.
La vicenda nasce sempre dall'azione promossa da un gruppo di cittadini che già nel 2016, dopo aver invano chiesto agli interessati il rispetto delle stringenti disposizioni normative in materia, aveva sollecitato il Sindaco ad affrontare la problematica e consentire il diritto, costituzionalmente sancito, al riposo e, quindi, alla salute; doglianze che, tuttavia, sembrano essere state totalmente disattese. Ora sarà un giudice a decidere responsabilità ed entità del danno subito dai cittadini della nota località balneare.
L'iniziativa sta trovando vasto consenso: infatti altri abitanti del luogo si stanno aggiungendo ai primi ricorrenti e non si esclude il ricorso ad una class action e ad ulteriori azioni ancora più incisive e drastiche allo scopo di tutelare la propria quiete notturna!
di Redazione
06/08/2018 alle 15:58:50
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