Questione canile: una nota di 'Quattrozampe nel Cuore'

FASANO - La 'Quattrozampe nel Cuore' attende da anni che il comune si doti di un canile a norma. A maggior ragione da quando le è stato dato in gestione dallo stesso comune e messo poi sotto sequestro dei NAS per evidenti criticità e mancato adeguamento del canile alle norme igieniche vigenti nell'ambito.

"In questi anni abbiamo potuto testare con mano le difficoltà dei cani sul territorio fasanese - scrive in una nota alla stampa il sodalizio -. Pertanto siamo contenti che oggi sia oggetto del consiglio comunale l'approvazione del progetto del nuovo canile ma la cifra di €915000 per la sua realizzazione ci sembra un importo davvero molto esoso, dato che sappiamo di canili costruiti a norma anche con circa 300.000,00. vogliamo che i cani randagi di Fasano abbiano un ottimo trattamento durante la loro permanenza nella struttura al momento da noi gestita, ma avremmo preferito che una parte della cifra indicata per la costruzione del canile fosse adoperata per agire su più fronti e contrastare il fenomeno dilagante del randagismo arrivando a eliminare persino la necessità della struttura canile intesa come il tradizionale luogo di detenzione dei cani non padronali: avvio del progetto Zero cani in canile da un'idea di Toto Francesca; un'opera di sterilizzazione a tappeto dei cani che ogni giorno sterilizziamo a nostre spese e accudiamo per strada non sapendo dove posizionarli; una micro cippatura ugualmente efficiente che possa aiutarci a monitorare i cani sul territorio; campagna di sensibilizzazione contro l'abbandono e per l'adozione dei cani in stallo al canile per far posto (ci auguriamo sempre provvisoriamente) ad altri cani senza proprietario.

La capienza del prossimo canile purtroppo, secondo le nostre stime non riuscirà ad arginare il problema. Approfittiamo per dare la nostra completa disponibilità ad un confronto continuo e informato sulla realtà dei fatti all'amministrazione comunale per una risoluta definizione del progetto, domandando alla stessa se realmente non si potevano ridurre le spese lasciandone una parte per azioni fortemente valide e funzionali al contenimento anche in termini utilitaristici del problema".