ATTUALITà
Una targa per ricordare il Maggiore Giuseppe Carrone
Con una breve ma toccante cerimonia è stata apposta una lapide in via Del Balì per ricordare il pilota dell'aeronautica deceduto nel 2001 in un incidente di volo

Fasano – Ieri sera (2 giugno) in via Del Balì con una toccante cerimonia è stata scoperta una lapide in memoria del Magg. Giuseppe Carrone pilota dell'aeronautica Militare deceduto in servizio a Pesaro il 12 aprile 2001.
La lapide era stata realizzata e già benedetta dal priore di Fasano don Sandro Ramirez il 19 agosto scorso a Savelletri, alle Case Bianche, in occasione della straordinaria esibizione della pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori intervenuta proprio per commemorare il Maggiore pilota Giuseppe Carrone, fasanese di nascita. In quella circostanza il sindaco di Fasano Giuseppe Zaccaria prese l'impegno che quella lapide in marmo sarebbe stata apposta nel centro di Fasano. Così è stato. Sulla targa è scritto “Vivere con ideali e passione. Donare se stessi, il dono più grande”.
«Con questa lapide vogliamo che la figura di un uomo come Giuseppe Carrone venga ricordata ai giovani – ha affermato il primo cittadino nel suo breve discorso –. Non a caso abbiamo scelto il 2 giugno per questa cerimonia, proprio per ricordarne il coraggio e l'attaccamento ai valori della patria». A scoprire la lapide, alla presenza dei familiari e degli amici di Giuseppe Carrone e del priore don Sandro Ramirez sono stati il sindaco Zaccaria e il papà del 28enne pilota, Francesco, visibilmente commosso.
Sotto la lapide è stata anche fissata una corona con la scritta: “La Città di Fasano in ricordo del Maggiore Pilota Giuseppe Carrone”.
Ecco come Osservatorio racconto questo triste episodio nel numero di aprile del 2001.
«La tragedia di Giuseppe Carrone avvenne nel cielo dell'Adriatico la mattina del Giovedì Santo del 2001. Doveva essere un volo di routine, di quelli facili facili, tanto da sembrare quasi scontati. Un'esercitazione sull'Adriatico con il cacciabombardiere ricognitore Amx, sofisticato velivolo fornito di radar telemetrico, computer di bordo e sonda per il rifornimento in volo. Giovedì 12 aprile, l'aviogetto dell'aeronautica militare italiana era partito verso le 10 del mattino dalla base di Amendola, nel foggiano, sede del 32° Stormo.
A guidare l'aereo c'era il 28enne fasanese Giuseppe Canone, capitano. Giovane, sì, ma già esperto: aveva infatti partecipato a diverse missioni in Bosnia e in Kosovo, e aveva alle spalle moltissime ore di servizio nei cieli del pianeta. A un'ora di distanza dal decollo, il capitano Carrone si trovava nell'area compresa fra l'Emilia Romagna e le Marche. Avrebbe dovuto effettuare un canonico rifornimento in volo, ma qualcosa non è andata per il verso giusto. C'erano problemi alla carlinga dell'Amx, e il pilota ha lanciato l'allarme via radio. Prima che il velivolo si inabissasse nelle acque adriatiche, Giuseppe Canone ha avuto la lucidità e il tempo per azionare il meccanismo di espulsione dall'abitacolo. Anche lui è finito in mare.
Dopo circa otto minuti, un elicottero militare Hh3f del Sar, a sua volta in volo d'addestramento, è giunto nel punto dell'ammaraggio, recuperando il pilota. Che però giaceva riverso, col capo sott'acqua, già privo di conoscenza. I tentativi di salvarlo dalla morte si sono fatti disperati: un massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca, la precipitosa corsa verso l'ospedale di Rimini. Nulla da fare: il pilota fasanese perdeva la vita. Inizialmente si è pensato che fosse stato l'impatto con la superficie del mare ad aver prodotto le lesioni mortali.
Ma la successiva autopsia, effettuata dal prof. Pier Paolo Balli nell'obitorio dell'ospedale riminese, ha invece accertato che il povero Giuseppe è deceduto per asfissia da annegamento.
Giuseppe Carrone era un ragazzo molto conosciuto a Fasano, dove la sua cortesia e disponibilità avevano sempre modo di esprimersi con un sorriso. Aveva frequentato il liceo scientifico "L. da Vinci", diplomandosi con il massimo dei voti. Poi era partito per l'Accademia militare di Pozzuoli, dimostrandosi ben presto fra i più bravi. Tanto che era stato invitato a specializzarsi negli Stati Uniti, coi top gun d'oltreoceano. Era tornato dall'America nel 1996, per essere quindi assegnato all'aeroporto di Amendola.
Per lui, funerali di Stato, celebrati in una triste giornata di Pasquetta, lunedì 16 aprile, a Fasano, nella chiesa Matrice, alla presenza di tantissimi amici e colleghi, giunti anche in pullman, e dei rappresentanti delle istituzioni, accorsi in gran numero. Fra gli altri, c'era anche il sottosegretario alla difesa, Massimo Ostillio, insieme ai vertici dell'aeronautica militare italiana e al sindaco De Carolis. La messa è stata officiata da mons. Giuseppe Mani, ordinario militare per l'Italia.
Al rito, insieme ai parenti di Giuseppe Canone, hanno assistito centinaia di persone, nell'immensità del dolore e della commozione. Il presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato un messaggio di cordoglio ai genitori di Giuseppe, e un attestato di solidarietà al generale Andrea Fornasiero, capo di stato maggiore dell'aeronautica. Anche il ministro della difesa Sergio Mattarella ha espresso la sua sentita partecipazione al gravissimo lutto che ha colto all'improvviso una famiglia fasanese e tutte le forze armate italiane».
di Redazione
02/06/2018 alle 23:04:01
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