ATTESA SPASMODICA
Comune di Fasano contro Tricom: il 15 marzo udienza al Consiglio di Stato
Sarà una giornata campale per l'attuale Amministrazione comunale data l'importanza del contenzioso e della posta in palio
FASANO - E' stata fissata per il 15 marzo l'udienza di Camera di Consiglio, innanzi alla V Sezione del Consiglio di Stato, per la discussione dell'istanza, connessa al ricorso in appello proposto dal Comune di Fasano, di sospensione della efficacia esecutiva della sentenza di primo grado, pronunciata dal Tar Puglia, Lecce, in merito dalla decadenza della società Centro Tricom spa dalla convenzione per la gestione del servizio tributi. Come si ricorderà il Tar Lecce, a fine gennaio, aveva accolto il ricorso proposto dalle società Tricom e Novares Spa avverso i provvedimenti di decadenza della convenzione stipulata nel 2006 dal Comune di Fasano per la gestione del servizio di riscossione dei tributi locali. E' stato ritenuto, sostanzialmente, che la sentenza del Consiglio di Stato, che aveva ritenuto legittima la internalizzazione del servizio presso il Comune di Polignano (socio di maggioranza della società Tricom), non può spiegare effetti automaticamente vincolanti per il Comune di Fasano, trattandosi di due convenzioni autonome l'una dall'altra (quella originaria e quella successiva del 2006, stipulata dalla stessa Amministrazione fasanese). E' stato inoltre stigmatizzato che il Comune di Fasano non ha sufficientemente chiarito le ragioni e/o le motivazioni di pubblico interesse poste a fondamento della suddetta decadenza. In particolare, è stato altresì ritenuto che la società Tricom sarebbe ancora oggi validamente costituita, non avendo il Comune di Polignano provveduto a dismettere, in via definitiva, le quote societarie.
L'Amministrazione comunale fasanese aveva quindi deciso di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato ritenendo che, diversamente da quanto affermato dal Tar Lecce, gli atti di decadenza della convenzione a suo tempo stipulata con la Tricom, sono caratterizzati da una pluralità di approfondite motivazioni, tra le quali, in particolare quella sottesa alla tutela del pubblico interesse connesso al notevole risparmio conseguente alla internalizzazione del servizio, quantificabile in circa 800.000 euro l'anno e quella della volontà del legislatore di dismettere, in via definitiva, le società miste, pubblico-privato, spesso rivelatesi non efficienti nella gestione del servizio di riscossione dei tributi locali. Ora il Consiglio di Stato per il momento deciderà (con ordinanza) solo se sospendere o meno l'efficacia della sentenza del Tar in attesa di pronunciarsi in un secondo momento sul merito del ricorso del Comune. Se accoglie, la gestione torna al Comune fino alla sentenza di merito. Se rigetta, la Tricom continuerà a gestire il servizio, sempre fino alla decisione di merito. Terza ipotesi è che il Consiglio di Stato potrebbe emettere sentenza in forma abbreviata già in questa camera di consiglio, ma il caso pare troppo complesso perché questo avvenga.
di Redazione
17/02/2018 alle 05:52:15
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