Chiude a Fasano anche il Sert: gli utenti dovranno andare ad Ostuni

FASANO - La sede del Sert di Fasano, in via dell'Artigianato, ubicata nei locali Asl, per un periodo indeterminato non sarà più accessibile ai, purtroppo, numerosi utenti che usufruiscono del servizio dei controlli tossicologici, di solito con frequenza bisettimanale, i quali dovranno recarsi presso il servizio tossicodipendenze di Ostuni all'interno dell'ospedale. Tanto è contenuto in una laconica comunicazione, dello scorso 29 dicembre, del Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche della Asl di Brindisi Francesco Catalucci e indirizzata ai dirigenti dei Sert di Fasano e Ostuni. La motivazione addotta è che il Sert di Fasano non ha infermieri e non si riesce a trovare l'opportuno rimpiazzo. Com'è noto, per legge, il prelievo per i controlli tossicologici, di solito delle urine, deve essere fatto alla presenza di personale sanitario, appunto un infermiere, che con vari accorgimenti nel rispetto della privacy dell'utente presenzia al rilascio delle stesse.

Non essendo disponibile alcun infermiere della Asl Brindisi a recarsi a Fasano o, comunque, essendoci problemi di carenza di personale, gli utenti fasanesi del servizio tossicodipendenze dovranno recarsi ad Ostuni due volte a settimana, dalle 8 alle 11, il martedì e il venerdì. Ciò, com'è naturale che sia, comporterà notevoli disagi poiché molti degli utenti sono senza patente perché, magari, è stata loro ritirata: così come concentrare l'utenza in soli due giorni e per sole tre ore, significa che si realizzerà una sorta di esodo, da Fasano verso Ostuni, facendo venire meno le caratteristiche di riservatezza. Allo stato attuale, tra l'altro, non si sa ancora se l'utenza fasanese andrà ad aggiungersi a quella ostunese. Se così dovesse essere è facile immaginare che i tempi di attesa si allungheranno e, di fatto, c'è il rischio che si perda mezza giornata. 

Un'altra importante,nonché delicata funzione sanitaria che rischia di essere spazzata via da Fasano che, pertanto, impoverisce ulteriormente l'offerta di servizi al territorio. Forse è ora che le alte cariche istituzionali locali, anche in qualità di garanti e responsabili della sanità pubblica, facciano presente alla Asl di Brindisi che così non si può andare avanti.