SITUAZIONE DIFFICILE
I vigili urbani di Fasano si riuniscono in assemblea ed emergono criticità incredibili
Sotto accusa finiscono il comandante Virgilio ma anche, di riflesso, l'Amministrazione comunale: alcuni rilievi mossi sono anche di natura sanitaria
FASANO - Vigili urbani di Fasano pronti a far valere i propri diritti a quanto pare non rispettati da chi, comandante del Corpo e la stessa Amministrazione comunale, dovrebbe invece tutelarne l'operato. Gli agenti di Polizia municipale di Fasano si sono ritrovati in assemblea martedì scorso per discutere delle problematiche riguardanti l'organizzazione del Corpo al termine della quale hanno deciso di relazionare il sindaco Francesco Zaccaria, lo stesso comandante Fernando Virgilio e il segretario generale Alfredo Mignozzi sulle criticità con cui debbono convivere quotidianamente. Diversi i punti all'ordine del giorno: visite mediche e certificati medici con prescrizione emessi in passato nei confronti di alcuni operatori; organizzazione dei servizi e rotazione degli stessi; anzianità di servizio; adeguamento alla legge regionale sulle nuove uniformi e gradi per gli operatori di polizia locale; massa vestiaria; aggiornamenti professionali.
Partendo dalle visite mediche è emerso che l'ultima visita medica periodica a cui sono stati sottoposti gli operatori di polizia locale di Fasano risale all'ottobre del 2015 quando tutto il personale venne sottoposto ad una sorta di visita medica “di fortuna” avvenuta su un camioncino adibito a “sala medica” ed affidata ad un solo dottore e ad un infermiere che, all'occorrenza, era anche l'autista del mezzo. Alcuni vigili sottopostisi a quella visita non hanno mai ricevuto i risultati delle analisi. Per quanto concerne l'emissione di certificati medici è emerso che nei confronti di alcuni agenti non vengono rispettate le prescrizioni contenute all'interno degli stessi certificati. Sui servizi molti agenti hanno chiesto la revisione dell'organizzazione degli stessi che prevede il turno di riposo anche al tredicesimo giorno, fermo restando il numero di riposi totali annui di 52 giorni. Pertanto si inviterà l'Amministrazione Comunale a rivedere il tipo di organizzazione imposto dal comandante Virgilio per giungere ad un compromesso che accontenti datore di lavoro e lavoratori al fine di ovviare all'apertura di un contenzioso presso il Giudice del Lavoro. Non verrebbe poi rispettata l'anzianità di servizio. Atteso che la programmazione dei servizi e l'organizzazione degli stessi è prerogativa del Comandante, si chiederà allo stesso la rimodulazione degli ordini di servizi giornalieri.
I vigili urbani fasanesi poi intendono informare la Regione Puglia sul mancato adeguamento del Comune di Fasano al regolamento regionale che sarebbe dovuto avvenire entro e non oltre il 31 ottobre dello scorso anno riguardante i gradi e le nuove uniformi. A proposito di queste ultime vi è anche la mancata distribuzione della massa vestiaria. I vigili fasanesi non ricevono divise e indumenti complementari ad esse da quattro anni e, pertanto, all'unanimità gli agenti hanno proclamato lo stato d'agitazione impegnandosi a prestare servizio in abiti civili a partire dal primo marzo. La mancata assegnazione del vestiario è già stata denunciata nel luglio scorso. Per quello che riguarda infine la partecipazione dei vigili ai corsi di aggiornamento previsti per legge, molti hanno lamentato la disparità di trattamento adottata dal Comandante sulla partecipazione dei vigili urbani ai numerosi corsi di aggiornamento che si tengono nella regione. Infatti, è emerso che è sempre una ristretta cerchia di persone a partecipare a detti corsi di formazione o aggiornamento, se si escludono quegli operatori che partecipano ai corsi di propria iniziativa e a proprie spese.
Insomma la Polizia municipale fasanese è una pentola a pressione pronta ad esplodere con tutte le conseguenze che ne deriveranno. Dito puntato, da parte degli agenti firmatari del documento post-assemblea, in primis il comandante ma anche l'Amministrazine comunale non ci fa certo una bella figura anche perché, se è vero che non si può intaccare l'autonomia dirigenziale, è vero anche che in caso di contenziosi futuri non sarà certo il dirigente a dover risarcire gli agenti ma proprio l'Amministrazione ma con il denaro dell'intera comunità. Probabilmente il sindaco Francesco Zaccaria, oberato di impegni, dovrebbe assegnare la delega alla Polizia municipale a qualchealtro assessore che possa seguire più da vicino di quanto accade nel Comando di Polizia municipale. Come primo cittadino, invece, dovrebbe cominciare a valutare la possibilità di rinforzare la pianta organica del Corpo ridotta ormai all'osso.
di Redazione
26/01/2018 alle 06:28:29
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