APPUNTAMENTO ANNUALE
I giornalisti fasanesi onorano il loro patrono, san Francesco di Sales
Nel corso della celebrazione, promossa dal locale Circolo della Stampa, i presenti hanno riflettuto sul tema delle notizie false e del giornalismo di pace
FASANO – È ormai un appuntamento annuale particolarmente sentito dai giornalisti fasanesi: anche ieri (mercoledì 24 gennaio), il locale Circolo della Stampa “Secondo Adamo Nardelli” ha onorato san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti appunto, con una solenne commemorazione liturgica. Nella chiesetta dell'Addolorata a Cocolicchio, il parroco don Gino Copertino ha celebrato una santa messa, che è stata anche preziosa occasione per riflettere sulla professione, soffermandosi in particolare sul tema “La verità vi farà liberi – Notizie false e giornalismo di pace”, scelto da Papa Francesco proprio in occasione della 52a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, prevista per il prossimo 13 maggio.
Con riferimento all'argomento, il sacerdote ha voluto evidenziare tre aspetti fondamentali. «Innanzitutto, il falso e le notizie false, per cui il Papa utilizza un'immagine biblica molto forte, quella del serpente nella tentazione del primo uomo e della prima donna, una estensione della fake news da parte del serpente, mentre Dio aveva ordinato di non toccare un solo albero. Pertanto - ha proseguito don Gino -, c'è una natura mimetica della comunicazione che non vuole fare conoscere qualcosa ma insinuare il dubbio in una verità; il male sta nello strisciare della comunicazione, far passare dei messaggi che non sono veri. In secondo luogo, il tema della verità, che avrebbe bisogno di una riflessione ampia. Quale è la verità? Il Papa fa riferimento alla lingua greca, per la quale il termine significa “non nascosto”, e quella ebraica, che lo indica come “ciò su cui possiamo fare riferimento e poggiarci”, ciò che costruisce un futuro stabile. La verità diventa liberazione dalla falsità, ma c'è bisogno di un punto di riferimento, che è la ricerca della relazione, dell'altro. La verità di una relazione stabile sta a significare l'attenzione all'altro nella sua dignità di vita. Per poter dialogare occorre ascoltare. Infine, la terza sottolineatura attiene alla pace come vera notizia. La pace non è buonismo: il giornalismo di pace non è buonista. Ma con esso s'intende un giornalismo senza le falsità, slogan ad affetto e dichiarazioni roboanti, ma fatto da persone e per le persone e aggiungiamo per tutte le persone, specialmente quelle che non hanno voce. Senza esclusione, altrimenti non ci sarà pace ma grande falsità».
Nel corso della liturgia, all'offertorio, sono stati presentati gli strumenti di lavoro degli operatori dell'informazione che a fine celebrazione hanno ricevuto la benedizione. Dopo i saluti del presidente del Circolo, Gino Bianco, e il momento di riflessione, i presenti hanno potuto ritrovarsi e chiacchierare accompagnati da focaccia e vino offerti dalla calorosa ospitalità del borgo collinare.
di Angelica Sicilia
25/01/2018 alle 02:00:50
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